Il mare come metafora di libertà e gioia di vivere: una bella immagine rigenerante dopo le severe restrizioni del lockdown in un mondo che è ansioso di tornare a vivere. Una libertà che si può assaporare nella collezione primavera-estate 2023 di Vittorio Camaiani, poliedrico e talentuoso stilista marchigiano che ha fatto della linearità e dell’eleganza autentica la sua cifra distintiva. Ricordando le estati passate nella sua terra natia, la stessa per intenderci di Giacomo Leopardi, il colto e sensibile designer votato alla sartorialità di uso quotidiano, continua a volare alto con soluzioni prudenti ma sempre ingegnose, perché semplicità non deve mai far rima con banalità. Dopo l’Egitto, l’Africa nera e Cuba, Camaiani ritorna alle sue radici con garbo e positività inneggiando alla purezza dei tagli e alla freschezza delle costruzioni, sempre leggere e mai ingombranti.
E con il tocco tipico di chi le donne le ama e le rispetta. E così la più innocente e disadorna delle bluse di lino immacolato ha le maniche ad altare o il collo grafico che simula quello di una camicia ma all’inverso mentre il verde lime si sposa armonicamente con il rosa geranio per mises perfette per un pomeriggio di elegante noncuranza. Eleganza è il termine giusto per descrivere certi pantaloni bleu marin deliziosamente abbottonati sul derrière a formare quasi degli aquiloni o dei fazzoletti, il tutto sempre portabile ma sorprendente.
Niente iperboli ma tanto studio ‘matto e disperatissimo’ sui tessuti e le forme mentre persino il più essenziale tubino di jersey a bande bianche e blu in perfetto sailor mood acquista grazia facendosi notare per la sua personalità. Ogni singola creazione di questo stilista dalle mani d’oro ha una sua ratio e un suo carattere: per questo la cornice quanto mai aulica della Galleria del Cardinale Colonna è il luogo ideale per dare risalto alle singole fogge ideate da Vittorio Camaiani.
E se sposa deve essere che sia sempre unica, originale: che l’organza si lasci impreziosire da fasce di lino appena appoggiate sopra il tessuto con piccoli punti e che il busto sia solo appena velato da un aggraziato bozzolo di tulle, lo stesso usato in modi inattesi per velare un pantalone a righe verticali da cocktail o per celare il corpino di un lungo abito di cadì color champagne degno delle sirene di Ulisse immune da pruderie. E chi sarà la fortunata che saprà far suo il giallo limone della doppia organza di un completo da cerimonia che fa venir voglia di andare a nozze?
Fedele a sé stesso ma sempre capace di rinnovarsi in modo sottile e mai roboante o inopportuno, Camaiani insegna a sussurrare e ad ascoltare (perché no? Proprio il mare) in un mondo in cui il fragore barbarico e volgare dei social impedisce di capire o realizzare alcunché di positivo. Vibrazioni positive quindi quando è Camaiani a pilotare la nave verso lidi sicuri per alcuni, scelti, in grado di apprezzare e di cogliere la bellezza nell’essenzialità.
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