Negli ultimi tre giorni, si è registrato un picco negli sbarchi di migranti verso Lampedusa, con un totale di 10.000 arrivi tra lunedì e mercoledì scorsi. Da inizio anno, il numero totale di arrivi in Italia è salito a 125.928, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo supera ampiamente i 105.131 arrivi registrati durante tutto l’anno scorso. Se questa tendenza continua, è probabile che il 2023 diventi l’anno record per gli arrivi, superando il picco di 181.000 raggiunto nel 2016.
I dati italiani sono in linea con quelli di Frontex, l’agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne, secondo cui gli attraversamenti irregolari alle frontiere dell’UE sono aumentati del 18% nei primi 8 mesi del 2023, superando le 232.350 unità. Questo è il numero più alto registrato nei mesi di gennaio-agosto dal 2016. La rotta del Mediterraneo centrale è quella maggiormente interessata, con un aumento del 96% negli attraversamenti irregolari rispetto allo stesso periodo del 2022.
Frontex lancia un altro allarme, affermando che “l’aumento della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbe persistere nei prossimi mesi, con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali”.
Circa un terzo delle persone che arrivano in Italia via mare proviene da tre Paesi africani: Guinea, Costa d’Avorio e Tunisia. Seguono Egitto, Bangladesh, Burkina Faso e Pakistan. I minori non accompagnati sono 11.630, con un calo rispetto ai 14.004 dell’anno scorso.
Parallelamente all’aumento degli sbarchi, c’è anche un forte aumento del numero di migranti ospitati nel sistema di accoglienza, che ammonta a 136.632 persone, con un incremento di quasi 40.000 rispetto all’anno scorso. La maggior parte di loro è ospitata nei centri di accoglienza, mentre altri si trovano nei centri Sai attivati con i Comuni e negli hotspot. Attualmente, la Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di migranti, seguita da Emilia Romagna, Piemonte e Lazio.
Un capitolo a parte riguarda i minori non accompagnati, che sono 21.000 e sono ospitati nei centri dedicati a loro per legge. Questo numero include anche gli ucraini arrivati dopo l’invasione russa, di cui il 42% ha diciassette anni e l’87% è di sesso maschile. Un quarto di loro proviene dall’Egitto, mentre il 20% è di nazionalità ucraina. La Sicilia accoglie il maggior numero di minori non accompagnati, seguita dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna.
Infine, riguardo al Regolamento di Dublino, che prevede che il Paese di primo approdo si occupi del migrante, l’Italia ha inviato 4.015 richieste di trasferimento di ‘dublinanti’ agli Stati membri dell’UE, ma solo 22 trasferimenti sono stati effettuati nei primi 8 mesi di quest’anno. Allo stesso tempo, su 23.220 richieste di trasferimento inviate dagli altri Paesi all’Italia, solo 46 trasferimenti sono stati effettuati.
Complessivamente, dal 10 giugno 2022 al 31 agosto 2023, solo 1.159 migranti su 8.289 hanno effettivamente lasciato l’Italia tramite il meccanismo di relocation verso i 13 Stati membri aderenti.
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