Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che se i tassi di interesse fossero rimasti quelli dell’anno scorso o di due anni fa, avrebbe avuto 14-15 miliardi in più da destinare alla riduzione fiscale. Tuttavia, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, non è più possibile. Giorgetti ha sottolineato che per coloro che sono indebitati, l’aumento dei tassi di interesse non è positivo. Il debito del paese è tale che lo spread rispetto all’anno scorso ha portato via una manovra di bilancio dalla rendita finanziaria. Il ministro ha precisato che aveva menzionato 14-15 miliardi, ma potrebbe essere un importo leggermente inferiore o superiore.
Giorgetti ha spiegato che quando si redige la legge di bilancio, le richieste dei partiti e dei ministri superano sempre le reali possibilità. Tuttavia, il bilancio ha il pregio di dover quadrare. A breve, il Parlamento dovrà approvare il deficit che sarà incluso nella Nadef e che dovrà essere presentato all’Europa. In ogni caso, è necessario indicare un numero ragionevole che dimostri la volontà del Paese di adottare una politica prudente.
Il ministro ha sottolineato che questo è un momento decisivo per la manovra, ma ha anche affermato che i giornali sono pieni di ipotesi spesso fantasiose. Ha aggiunto che è cruciale ciò di cui si è discusso all’Ecofin, ovvero la nuova governance economica europea che si traduce nella disciplina di bilancio dei singoli paesi.
Infine, Giorgetti ha affermato di essere preoccupato non tanto dalle valutazioni della Commissione europea, ma dai mercati che acquistano il debito pubblico italiano. Ha concluso dicendo che ogni mattina si sveglia con un problema: deve vendere debito pubblico e deve essere convincente per instillare fiducia nelle persone.
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