Il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana ha superato, al quarto scrutinio, il quorum della maggioranza assoluta. È lui il presidente della Camera della XIX legislatura.

Veronese, classe 1980, ex parlamentare europeo e ministro nel governo Conte I, è vicesegretario della Lega: tra fede cattolica e difesa della famiglia, si è dichiarato pubblicamente contro l’aborto, unioni civili e matrimoni tra omosessuali
Fontana ha 42 anni ed è nato a Verona. Si è avvicinato alla politica e alla Lega (all’epoca Lega Nord) quando aveva 16 anni. Conobbe Salvini alla fine degli anni Novanta negli ambienti di Radio Padania ed è tuttora considerato uno dei dirigenti della Lega più vicini al segretario: Salvini è stato anche suo testimone di nozze nonché coinquilino nel periodo in cui erano entrambi europarlamentari. La sua carriera politica è stata piuttosto rapida: all’inizio degli anni Duemila divenne vice-coordinatore dei Giovani Padani, il movimento giovanile della Lega Nord, e consigliere della terza circoscrizione del comune di Verona, quando aveva 22 anni. A 27 fu eletto consigliere comunale, diventando uno dei collaboratori più fidati del sindaco Flavio Tosi, che all’epoca era tra i maggiori dirigenti della Lega.
In una intervista rilasciata nel 2020 a Provita&Famiglia – l’associazione Onlus che tra le sue priorità indica di promuovere “la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna” – il parlamentare dichiarò: “La famiglia in primis, primo tassello di una società ma anche come tassello più importante della battaglia identitaria”, secondo Fontana “La famiglia è l’entità principale che noi dobbiamo cercare di favorire in ogni modo, anche attraverso una certa visione dell’economia e della società nel suo insieme”.
La carriera istituzionale
Eletto per la prima volta alla Camera nel 2018, è stato per tre mesi vice presidente di Montecitorio, prima di essere nominato ministro della Famiglia (giugno 2018 -10 luglio 2019) e in seguito ministro degli Affari europei (10 luglio -5 settembre 2019).
Dal 7 luglio 2017 al 12 giugno 2018 (data in cui ha protocollato le sue dimissioni) è stato vice sindaco della sua città, Verona.
Contribuì a stipulare l’alleanza storica tra Lega ed il Front National di Marie Le Pen.
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