Don Patriciello critica Saviano per aver emesso un giudizio affrettato senza conoscere a fondo la realtà di Caivano e senza considerare gli sforzi che il prete e la comunità locale stanno facendo per contrastare la camorra. Il sacerdote sottolinea che Saviano non vive a Caivano e non conosce la situazione di prima mano, mentre lui è lì ogni giorno a combattere la criminalità e a sostenere le persone che vivono nel Parco Verde.
Don Patriciello afferma che la visita di Meloni è stata un segnale importante per la comunità di Caivano, che ha bisogno di sentirsi supportata e incoraggiata nella lotta contro la camorra. Il prete sottolinea che la presenza della premier ha dato visibilità alla situazione del comune e ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza camorra.
Il sacerdote critica anche l’atteggiamento di Saviano, definendolo un “egoista della lotta contro la camorra”. Don Patriciello sostiene che Saviano cerca solo di mettersi in mostra e di attirare l’attenzione su di sé, senza realmente contribuire alla soluzione dei problemi. Il prete afferma che la lotta alla camorra richiede un impegno costante e concreto, non solo parole e apparenze.
Don Patriciello conclude la sua lettera invitando Saviano a venire a Caivano e a vedere con i suoi occhi la realtà della comunità. Il prete sottolinea che solo vivendo a stretto contatto con le persone e condividendo le loro difficoltà è possibile comprendere appieno la gravità della situazione e trovare soluzioni efficaci.
In conclusione, l’articolo riporta la polemica tra don Patriciello e Saviano riguardo alla visita di Meloni a Caivano. Il prete critica l’atteggiamento di Saviano, definendolo egoista e poco concreto nella lotta contro la camorra. Don Patriciello invita Saviano a venire a Caivano per comprendere meglio la realtà della comunità e contribuire in modo effettivo alla lotta contro la criminalità.
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