Pensavate che Facebook avesse raggiunto il suo massimo livello di sviluppo aziendale?
Se parlassimo di aggettivi come “big”, “tech company”, “unicorn” allora si, potremmo dire che Facebook lo ha raggiunto. Eppure c’è un livello superiore al quale puntano molte multinazionali: evolvere da holding company a quella che chiameremo nel nostro solito linguaggio popolare, “super holding”.
Ma andiamo per gradi.
I FATTI NUDI E CRUDI
Nella mia rinomata semplicità vi elencherò innanzitutto quali sono i fatti, senza la parte opinionistica. Quella viene dopo.
- Facebook ha cambiato il suo nome aziendale in Meta come parte di un importante attività di rebrand. Il rebrand è una cosa complessa, tra un po lo vedremo insieme.
- La società ha affermato che sarebbe meglio “comprendere” ciò che fa, poiché amplia la sua portata oltre i social media in aree come la realtà virtuale (VR). Tradotto: sappiate che da oggi non tratteremo più solo piattaforme social network (roba all’antica) ma ci occuperemo di realtà virtuale. Infatti “META” sta per metaverso, che potremmo trdurre volgarmente in “universo virtuale”.
- La modifica non si applica alle sue singole piattaforme, come Facebook, Instagram e Whatsapp, ma solo alla casa madre che le possiede. Tradotto, la tua app di Facebook si chiamerà sempre Facebook, e così per Instagram e Whatsapp. Ciò che cambia è il nome della società che li possiede, cioè da Facebook Inc. a META Inc. Stessa cosa che fece Google, che nel 2015 ristrutturò la sua azienda chiamando la sua società madre Alphabet (navigando su Google usi un servizio di Alphabet Inc.).
- La società ha anche recentemente presentato una nuova insegna presso la sua sede a Menlo Park, in California, sostituendo il logo “Mi piace” con il pollice in su con una forma blu infinita.
PERCHÉ META INVECE DI FACEBOOK: secondo le opinioni negative.
Ovviamente, ogni grossa frittata in padella fa schizzi di olio bollente ovunque.
Prima lo scandalo Cambridge Anlytica e le class actions di risarcimento danni per uso improprio dei dati degli utenti.
Poi le tante opinioni negative sulla gestione della “libertà di parola” legate al blocco di moltissimi profili sia pubblici che privati.
Infine, fresco come una pagnotta appena sfornata, il caso dei documenti trapelati dalla ex dipendente Frances Haugen, la quale sembra abbia rivelato centinaia di segreti aziendali che dimostrerebbero la tendenza di Facebook nel dare precedenza ai profitti anziché alla sicurezza degli utenti.
Documenti trapelati
La società ha avuto diversi problemi di reputazione, con il Washington Post che ha riferito come Facebook abbia nascosto importanti informazioni sulla disinformazione sui vaccini ai responsabili delle politiche durante la pandemia.
Era l’ultima di una serie di storie basate su documenti interni trapelati dall’ex dipendente Haugen ai media. Tra le altre cose, i rapporti hanno affermato l’esistenza di una ricerca che mostrava come Instagram ha danneggiato la salute mentale degli adolescenti e ha lottato per rimuovere l’incitamento all’odio dalle sue piattaforme al di fuori degli Stati Uniti.
Zuckerberg ha descritto i rapporti come uno “sforzo coordinato per utilizzare selettivamente i documenti trapelati per dipingere un’immagine falsa della nostra azienda”.
Quindi perché questo cambio di nome?
I critici ritengono che Facebook lo abbia fatto perché il marchio è diventato “tossico”. Abbiamo già visto i senatori americani ignorare il cambio di nome, con uno che descrive addirittura la mossa come “cosmetica”. Tutto questo ha costruito in un certo tipo di pubblico l’opinione che il rebrand di Facebook serva come una doccia per lavare via la puzza del party scellerato della sera precedente a un appuntamento di lavoro.
PERCHÉ META INVECE DI FACEBOOK: secondo Mark Zuckerberg
Mark Zuckerberg ha annunciato il nuovo nome mentre svelava i piani per costruire un “metaverso” – un mondo online in cui le persone possono giocare, lavorare e comunicare in un ambiente virtuale, spesso utilizzando visori VR.
Ha detto che il marchio esistente (Facebook) non poteva “rappresentare tutto ciò che stiamo facendo oggi, figuriamoci in futuro”, e doveva cambiare.
“Nel tempo, spero che saremo visti come un’azienda del metaverso e voglio ancorare il nostro lavoro e la nostra identità su ciò che stiamo costruendo”, ha detto a una conferenza virtuale. “Ora stiamo esaminando e segnalando la nostra attività come due segmenti diversi, uno per la nostra famiglia di app e uno per il nostro lavoro sulle piattaforme future.
“E come parte di questo, è tempo per noi di adottare un nuovo marchio aziendale per comprendere tutto ciò che facciamo, per riflettere chi siamo e cosa speriamo di costruire”.
Zuckerberg ha affermato inoltre che il nuovo nome riflette come nel tempo gli utenti non avranno bisogno di utilizzare Facebook per accedere gli altri servizi dell’azienda (Facebook, Instagram e Whatsapp saranno servizi di META Inc. – NDR).
In poche parole Mark dice: “se fino ad oggi eravamo il più grande strumento di connessione tra gli individui della comunità, presto diventeremo il mezzo che il mondo userà per conoscere, comunicare, acquistare. Navigherete nel grande oceano del metaverso grazie alla nostra nuova azienda” (e presumibilmente solo grazie a quella – NDR).
Cosa vuol dire META
La parola “meta” deriva dalla parola greca che significa “oltre”.
A un estraneo, il metaverso può sembrare una versione della realtà virtuale, ma alcune persone credono che potrebbe essere il futuro di Internet.
Invece di essere su un computer, le persone in un metaverso potrebbero usare un auricolare o degli occhiali per entrare in un mondo virtuale che collega tutti i tipi di ambienti digitali.
Si spera che il mondo virtuale possa essere utilizzato praticamente per qualsiasi cosa, dal lavoro, allo spettacolo, ai concerti, alla socializzazione con amici e familiari.
Facebook ha dichiarato che intende iniziare a negoziare le sue azioni con il nuovo ticker azionario MVRS dal 1 dicembre.
PERCHÉ META INVECE DI FACEBOOK: secondo i professionisti del branding
Parliamoci chiaro, cercare di ri-nominare un’azienda non è affatto facile, ve lo dice uno che lo fa per professione.
Il “naming” (dare un nome a una nuova azienda o prodotto) è una delle branche del Branding e un’attività che richiede settimane di studio, analisi e lavoro di un intero team.
Zuckerberg dice di aver scelto Meta, per il suo significato in greco – “oltre”. Allude anche al “Metaverse”, un’oasi virtuale online che vuole costruire.
Secondo James Clayton (reporter tecnologico della BBC), ecco perché Facebook potrebbe avere problemi a convincere tutti a chiamarli Meta:
“In primo luogo, la mossa sembra che Facebook stia cercando di distogliere l’attenzione dal tesoro di storie negative in giro per l’azienda. In secondo luogo, il “Metaverso” non esiste ancora. Zuckerberg ha tenuto a sottolineare che si trattava di un prodotto a lungo termine. Ma quasi tutte le entrate di Facebook provengono dalla pubblicità di Facebook e Instagram, quindi avere un nome totalmente estraneo alla tua offerta principale è forse un po’… strano.
E in terzo luogo, sappiamo che altri rebrand di Big Tech hanno fallito. Quasi nessuno si riferisce a Google come “Alphabet”, il nome con cui si è rinominato nel 2015”.
Le parole di James Clayton sono quelle tipiche di un grande professionista della comunicazione giornalistica con qualche rudimento in marketing e branding.
Tuttavia la cosa è un po più complessa.
Forse gestire Instagram e Facebook non è più la passione di Mr Zuckerberg? Maturando è diventato più interessato a creare mondi virtuali, che secondo lui trasformeranno l’esperienza umana?
Certo, le continue critiche su come gestisce le sue società di social media devono essere drenanti. Questa ristrutturazione potrebbe dargli la possibilità di concentrarsi maggiormente sui segmenti dell’azienda che davvero lo appassionano?
Consideriamo un fattore importante: ogni azienda ha una “mission” e una “vision”.
La prima rappresenta il modo in cui essa relaziona i propri obiettivi in base al contesto storico in cui vive, quali problemi della società risolverà, come sosterrà il suo business, quali valori condivide, eccetera. La seconda rappresenta invece cosa vede nel suo futuro. Il tentativo di immaginare il percorso verso la grandezza e la sua capacità di metterla al servizio della crescita della comunità. Essendo una previsione futura, la vision può cambiare in base alla storia dell’azienda e della sua mission.
Quindi, all’inizio del suo viaggio Facebook aveva sicuramente sia una mission che una vision. Ed è presumibile che anche quest’ultima sia cambiata negli anni, in base alla maturità personale e all’evoluzione tecnologica. Se fosse così, questo cambiamento Facebook/META avrebbe senso dal punto di vista “enterprise”. Tuttavia, dovremo aspettare e vedere se avrà successo e come reagirà il pubblico o, per meglio dire, il mondo reale.
Fonti: Facebook Inc., BBC.
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