Il Ministero dell’Istruzione ha ottenuto un risultato importante grazie a un dialogo costruttivo con la Commissione europea. Non era affatto scontato, considerando che in altre situazioni ci sono state riduzioni di risorse. I fondi per il Programma Operativo Nazionale (Pon) sono passati da 2,8 miliardi nella programmazione precedente a 3,8 miliardi nell’attuale, con un aumento di un miliardo. Di questi soldi, circa un miliardo sarà utilizzato per potenziare il progetto Agenda Sud e estendere i suoi 10 punti anche alle scuole del centro-nord situate in aree periferiche con forti disagi.
Un altro tema strategico per il ministro è garantire un compenso ai docenti che lavorano insieme ai tutor nell’attività di personalizzazione dell’orario extra curriculare. I fondi saranno anche impiegati per investimenti in laboratori, mense e palestre, per almeno un miliardo. È previsto anche un Piano Estate, che consentirà ai ragazzi che non hanno altri punti di riferimento oltre la scuola di avere un centro di aggregazione. L’obiettivo non è aumentare le lezioni, ma concepire la scuola come un hub educativo e formativo che influisce positivamente sul territorio e contribuisce alla sua crescita.
Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha già previsto la valutazione della capacità didattica attraverso una lezione simulata. Questa è stata una delle modifiche più significative introdotte nel decreto Pa bis per quanto riguarda la formazione degli insegnanti. Nei concorsi per l’assunzione dei 40.000 nuovi docenti con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), sarà valutata la loro capacità didattica.
Questi sono importanti passi avanti per migliorare il sistema educativo italiano e garantire un’istruzione di qualità per tutti gli studenti.
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