La RedazioneLa Lega della Generazione Z si distingue per la sua attenzione ai diritti e all’autonomia. Durante la festa dei giovani a Pontida, prima dell’evento nazionale di domani, i giovani sotto i 35 anni del partito di Salvini si ritirano sulle colline circostanti, pronti ad applaudire Marine Le Pen. Con casse a tutto volume, tende da campo e bottiglie di vino, questi giovani dimostrano di avere un’anima nuova e di soffrire del divario generazionale con la “Lega senior”.
Molti militanti raccontano che i ragazzi sotto i 25 anni hanno difficoltà a dichiararsi membri della Lega a scuola o all’università, poiché vengono subito associati a posizioni che le nuove generazioni respingono. Tuttavia, molti giovani della Lega hanno superato le rigidità del partito senior su temi come la cannabis e il cambiamento climatico. Questo però rende difficile attirare nuovi giovani nel movimento.
La Lega giovani sembra quindi più vicina a Schlein che a Salvini quando si tratta di diritti, cannabis e ambiente. Nonostante i paradossi, la generazione Z del Carroccio non era ancora nata quando Bossi ragionava su autonomia, secessione e celodurismo, quindi le istanze sono diverse.
Alessandro Corbetta, giovane capogruppo della Lega in Regione Lombardia, afferma che la Lega è popolare come lo era la sinistra di un tempo. La difesa dell’identità è ciò che li distingue dalla sinistra di oggi e li rende incompatibili. Mentre la sinistra ha abbracciato una globalizzazione culturale che omologa tutti, la Lega difende le tradizioni, le identità territoriali e le differenze culturali.
Quanto a Giorgia Meloni, i giovani della Lega ritengono che abbia uno sguardo patriottico nazionale, ma non presti la stessa attenzione ai territori. Nonostante ciò, hanno stima per Fratelli d’Italia e lavorano con entusiasmo insieme a loro.
In conclusione, la Lega della Generazione Z si presenta come un partito di governo, che ha amministrato il paese con diversi alleati e che sa governare. Nonostante i limiti di Meloni, la stima per Fratelli d’Italia rimane.
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