L’Italia si conferma leader europeo nel settore dell’alluminio proveniente da raffinazione, producendo oltre 717.000 tonnellate, superando la Germania con 473.000 tonnellate e la Spagna con 300.000 tonnellate. Questo è quanto affermato da Roberta Niboli, ex presidente di Assiral, l’Associazione Italiana Raffinatori Alluminio, durante la conferenza “Riciclo Alluminio: Italia leader in Europa. Rischi e opportunità nei nuovi scenari economici e normativi”, organizzata da Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.
Dal punto di vista ambientale, questo dato è significativo poiché l’alluminio riciclato richiede il 95% in meno di energia rispetto all’alluminio primario ottenuto dalla bauxite. Il settore dei trasporti rappresenta il principale destinatario delle leghe di alluminio (70%), seguito dall’industria meccanica (12%), elettromeccanica (8%) e edilizia (7,5%). Con la crescente necessità di alleggerimento, l’impulso verso l’elettrificazione e l’aumento dei veicoli di fascia alta, la quantità di alluminio utilizzata nei veicoli aumenterà nei prossimi anni, così come in molti altri settori.
È evidente che il rottame di alluminio rappresenti una preziosa risorsa energetica. È quindi necessario limitare le esportazioni per evitare la perdita di una materia prima che può essere facilmente recuperata e riutilizzata per produrre alluminio con un minor dispendio energetico rispetto alla produzione da zero. Se esportiamo il rottame, non solo perdiamo energia, ma anche una materia prima essenziale per l’intera industria manifatturiera europea.
Roberta Niboli sottolinea l’importanza di aumentare la percentuale di riciclo e di garantire l’accesso a materie prime come l’alluminio primario a costi competitivi a livello globale, al fine di tutelare l’industria europea. Inoltre, il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che prevede una tassa sul carbonio per alcuni prodotti importati, potrebbe comportare costi aggiuntivi per l’importazione di alluminio primario proveniente da paesi al di fuori dell’Unione Europea. Pertanto, è fondamentale garantire la disponibilità di alluminio primario e di altre materie prime a prezzi accessibili per mantenere la competitività a livello globale.
In conclusione, l’Italia si conferma leader nel settore dell’alluminio da raffinazione in Europa, ma è necessario adottare politiche che favoriscano il riciclo e garantiscano l’accesso a materie prime a costi competitivi per tutelare l’industria europea e ridurre l’impatto ambientale.
Segui Avvisatore su Instagram: @avvisatore.it