La vicenda di Hiro, il gatto di Nino Frassica, finisce in tribunale
Dopo diversi mesi di attesa, la vicenda legata alla scomparsa di Hiro, il gatto di Nino Frassica e di sua moglie Barbara Exignotis, a Spoleto, giunge finalmente in tribunale. Durante il periodo in cui l’attore si trovava nella città umbra per alcune riprese televisive, il gatto scomparve, suscitando grande scalpore. Attualmente, Nino Frassica è oggetto di un’indagine da parte della procura di Spoleto, a seguito di una denuncia presentata da alcune famiglie locali. Tali famiglie accusano pubblicamente l’attore di diffamazione aggravata, stalking, violenza privata, violazione di domicilio e istigazione a delinquere, in relazione alla scomparsa di Hiro.
Le dichiarazioni dell’avvocato Fabrizio Gentili
L’avvocato Fabrizio Gentili, difensore delle due coppie di Spoleto accusate di aver rapito Hiro, ha fornito alcune dichiarazioni a Fanpage.it per fare chiarezza sulla situazione. Ha definito la situazione “paradossale”, sottolineando che le famiglie coinvolte appartengono all’alta borghesia e sono state dipinte come accumulatrici seriali di gatti. Tuttavia, secondo l’avvocato, queste famiglie possiedono una delle dimore più belle di Spoleto e non corrispondono affatto alla descrizione fatta, in quanto non vivono in un ambiente con gatti e escrementi sparsi. Al contrario, possiedono due gatti, di cui uno viene portato a passeggio al guinzaglio. Si occupano anche di nutrire i gatti randagi, ma non sono affatto degli accumulatori né ospitano colonie feline in casa.
La ricerca di Hiro e le polemiche sui social
A settembre, Nino Frassica aveva lanciato un appello sui social, offrendo una ricompensa di cinquemila euro per chi avesse aiutato a ritrovare Hiro. Tale appello aveva suscitato una grande mobilitazione da parte di molte persone, coinvolgendo anche i social media. In seguito, si era scatenata una polemica sui social, con due nuclei familiari accusati in vario modo di essere coinvolti nella sparizione di Hiro.