Keira Knightley sta considerando la possibilità di mettere un copyright sul suo volto per proteggerlo dall’uso non autorizzato da parte dell’intelligenza artificiale. L’attrice ha dichiarato che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per essere catastrofica e spera che i governi intervengano per regolamentarla. Questa preoccupazione è stata alimentata dal caso di Bruce Willis, che è stato fatto apparire in una pubblicità dall’intelligenza artificiale nonostante le sue condizioni di demenza frontotemporale.
Secondo un recente rapporto del World Economic Forum, entro il 2027 l’intelligenza artificiale porterà alla creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro, ma ne eliminerà anche 83 milioni. Si prevede che le macchine e i robot umanoidi svolgeranno il 43% delle mansioni, rispetto al 34% attuale. Tuttavia, la maggioranza degli italiani (54%) non si sente preparata sul tema dell’intelligenza artificiale. Ancora più persone (59%) pensano che la politica e le leggi dello Stato dovrebbero intervenire il più possibile, anche vietando l’uso dell’intelligenza artificiale se necessario, o regolamentando la maggior parte dei casi di utilizzo.
Questi dati emergono da un sondaggio condotto da YouTrend per la Fondazione Pensiero Solido. L’indagine mostra che la maggior parte degli italiani ritiene che l’intelligenza artificiale porterà a una diminuzione complessiva dei posti di lavoro (51%), mentre solo il 10% pensa che l’occupazione aumenterà e il 26% ritiene che i posti di lavoro rimarranno più o meno gli stessi, anche se le mansioni cambieranno.
Inoltre, la maggioranza degli occupati (55%) non sarebbe disposta ad accettare istruzioni dall’intelligenza artificiale sul lavoro, anche se il 37% sarebbe favorevole. Tuttavia, il controllo e la valutazione automatica sono percepiti come un vantaggio (47%) più che come uno svantaggio (30%), soprattutto tra i giovani e i laureati.
Questi dati, provenienti da fonti come Skytg24 e Ansa, evidenziano la necessità di una regolamentazione dell’intelligenza artificiale per garantire la protezione dei diritti individuali e l’equità nel mondo del lavoro.
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