La Banca Centrale Europea ha deciso di aumentare i tassi di interesse di un quarto di punto, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
Secondo il comunicato della Bce, l’inflazione sta diminuendo, ma si prevede che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine, quindi ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse. La Bce ha anche rivisto al rialzo le stime sull’inflazione per gli anni a venire, a causa dell’evoluzione dei prezzi dell’energia.
Questo aumento dei tassi di interesse avrà un impatto sulle rate dei mutui a tasso variabile. Secondo una simulazione condotta da esperti, un titolare di un mutuo a tasso variabile potrebbe pagare il 66% in più rispetto all’anno precedente. Ad esempio, la rata mensile di un mutuo da 126.000 euro con un piano di rimborso di 25 anni potrebbe arrivare a circa 760 euro con l’aumento dei tassi di interesse di altri 25 punti base. Questo rappresenterebbe un aumento di circa 303 euro rispetto alla rata iniziale.
Le previsioni per i tassi di interesse dei mutui indicano che potrebbero continuare a salire, anche se in misura minore. Tuttavia, si prevede che la tendenza si invertirà all’inizio del 2024, con una riduzione del tasso di interesse. Ad esempio, a giugno 2024 il tasso del mutuo variabile potrebbe scendere al 4,92% e a giugno 2025 potrebbe arrivare al 4,28%.
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