La Lega a Pontida
Pontida è da sempre il punto di partenza dell’anno politico per la Lega. Situato strategicamente vicino all’equinozio d’autunno, questo incontro ha un forte significato simbolico che richiama la Lega dei suoi inizi, con i riti dell’ampolla del dio Po. E non bisogna mai sottovalutare il valore simbolico, soprattutto in politica. Quest’anno l’evento è particolarmente significativo.
Forse per questo motivo, ieri Matteo Salvini ha voluto lanciare un messaggio in francese, grazie all’Intelligenza Artificiale. Questo è un omaggio alla vocazione sviluppista e tecnologica della Lega, sancito anche dal rilancio del nucleare e delle grandi opere infrastrutturali.
Il quadro politico è molto agitato e le elezioni europee dell’anno prossimo monopolizzano già il calendario. Nel centro-destra si stanno muovendo grandi manovre per posizionarsi al meglio, con una legge elettorale strettamente proporzionale che premia i singoli partiti anziché le alleanze.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si sposta verso il centro, mentre la Lega si sposta verso destra, tornando a occupare uno spazio politico che è sempre stato suo. Nel frattempo, Forza Italia rimane al centro a guardare.
Oggi a Pontida, non a caso, è riapparso un vecchio militante, Mario Borghezio, che rappresenta l’anima antica della destra leghista, insieme alle magliette con la scritta “blocco navale subito”, che era uno dei motti di Meloni prima del suo spostamento verso l’atlantismo.
Alle dieci, puntuali come da tradizione, è iniziata la kermesse. Tutti si sono radunati nel pratone che vide la nascita della Lega dei comuni lombardi contro l’invasore, l’imperatore Federico Barbarossa.
Il verde delle Prealpi, il verde delle magliette, il verde del prato. Ospite d’eccezione Marine Le Pen, con Salvini determinato a difendere l’alleanza con lei, che è avversata da Forza Italia.
Salvini è stato chiaro: vuole fare l’alleanza a tutti i costi con Le Pen e non con i “moderati” popolari, come invece vorrebbe la leader di Fratelli d’Italia, in cerca di consenso politico e stabilità atlantica.
Il suo percorso passa necessariamente per Washington e Bruxelles, anziché per Mosca e Parigi, per rimanere nella geopolitica.
Dietro a tutto questo c’è il rapporto con Giorgia Meloni, che cerca di bilanciarsi tra il centrismo bideniano e il putinismo, che è naturalmente connaturato al centro-destra. Un ruolo molto difficile da mantenere e Salvini lo sa e agisce di conseguenza.
Ieri il leader leghista ha elogiato l’azione del premier, ma la campagna elettorale per le elezioni europee è già iniziata e i due partiti si rivolgono praticamente allo stesso elettorato.
Salvini rivendica come propria la prossima legge sui migranti, che Riccardo Molinari ha anticipato oggi. Una legge che prevede un forte inasprimento delle politiche sull’immigrazione irregolare, con la presenza di un Centro di permanenza e rimpatrio in ogni regione.
Non è piaciuto alla Lega che Meloni abbia annunciato la visita di Ursula von der Leyen a Pantelleria, considerandola un espediente mediatico per “tagliare l’erba sotto i piedi” al raduno di Pontida.
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