Il 16 settembre 2022, Mahsa Amini, una giovane iraniana di origine curda, è morta in ospedale a causa di un’emorragia cerebrale, pochi giorni prima del suo ventitreesimo compleanno.
Tre giorni prima, il 13 settembre, Mahsa era stata arrestata a Teheran per aver indossato l’hijab in modo non corretto e alcuni testimoni hanno riferito che la polizia morale l’aveva picchiata, causandole una ferita alla testa.
La sua morte ha scatenato proteste in tutto il mondo a sostegno dei diritti delle donne in Iran. Anche le iraniane residenti all’estero si sono unite alla causa attraverso i social media. Pegah Moshir Pour, una donna iraniana di origine persiana, ha fatto un appello accorato all’Occidente affinché non ignorasse le grida di aiuto delle donne iraniane.
La polizia morale irrompe nelle scuole, interrogando gli studenti per scoprire le loro opinioni sul regime. Se mostrano segni di disobbedienza, vengono picchiati brutalmente e alcune ragazze sono morte a causa delle percosse. La situazione è una grave violazione dei diritti umani.
Un anno dopo la morte di Mahsa, sono previste proteste e scioperi in 13 città del Kurdistan. Il padre di Mahsa, Amjad Amini, è stato arrestato mentre lasciava la sua casa a Saqqez. Le forze di sicurezza lo hanno trattenuto brevemente e gli hanno intimato di non commemorare l’anniversario della morte di sua figlia.
La città di Saqqez è stata militarizzata e pesantemente sorvegliata, con forze di sicurezza e uomini armati in diversi punti. Anche il giovane zio di Mahsa, Safa Aeli, è stato arrestato durante un raid delle forze di intelligence ed è ancora detenuto.
Nonostante la repressione, la popolazione iraniana ha continuato a protestare, urlando slogan contro il dittatore Khamenei. L’appello è di non smettere di parlare della situazione in Iran e di diffondere contenuti che denuncino le violazioni dei diritti umani. Si chiede ai governi internazionali di riconoscere il regime iraniano come illegittimo e di aiutare il popolo a ottenere libertà e democrazia.
L’obiettivo è far cadere il regime e permettere al popolo iraniano di scegliere il proprio governo e futuro. La lotta per i diritti delle donne in Iran continua.
Segui Avvisatore su Instagram: @avvisatore.it