La vendetta di un gioielliere: storia vera di lotta e giustizia a Milano

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La vendetta di un gioielliere: storia vera di lotta e giustizia a Milano - ilvaporetto.com

“Ero in guerra ma non lo sapevo”: il cast

Il film “Ero in guerra ma non lo sapevo” vanta un cast di talento, tra cui spiccano Francesco Montanari, Laura Chiatti, Luca Guastini, Alessandro Tocco, Pier Giorgio Bellocchio, Maria Vittoria Dallasta, Gualtiero Burzi, Juju Di Domenico, Stefano Fregni, e Gianluca Gobbi.

“Ero in guerra ma non lo sapevo”: la trama

La storia si svolge nella Milano dei tardi anni ’70, in cui Pierluigi Torregiani, un gioielliere rispettato, si trova coinvolto in un drammatico evento. Durante una tentata rapina nella sua gioielleria, un giovane rapinatore perde la vita.

Nonostante Torregiani non sia direttamente responsabile della tragedia, la stampa lo dipinge come un “giustiziere borghese”, scatenando una forte tensione politica. In questo clima di polarizzazione, i Proletari Armati per il Comunismo (PAC), un gruppo terroristico dell’epoca, identificano in Torregiani un simbolo da abbattere.

Cesare Battisti, leader dei PAC, lo designa come obiettivo della loro lotta armata. La situazione diventa insostenibile per Torregiani e la sua famiglia, costretti a vivere sotto protezione a causa delle minacce di morte.

“Ero in guerra ma non lo sapevo”: qualche curiosità sul film

Il film è tratto dal libro “Ero in guerra ma non lo sapevo”, scritto da Alberto Torregiani e Stefano Rabozzi. La pellicola racconta la storia di Alberto Torregiani, colui che, durante un attentato contro suo padre, rimane paralizzato a vita da un proiettile. Dopo gli studi, si trasferisce a Novara, continuando la sua battaglia per ottenere giustizia per la morte del padre.

Il film esplora anche la figura di Cesare Battisti, membro dei PAC e uno degli artefici dell’attentato contro Pierluigi Torregiani, padre di Alberto. Battisti è condannato all’ergastolo per quattro omicidi, due dei quali commessi personalmente e due in collaborazione con altri.

Dopo un lungo periodo di latitanza, il 12 gennaio 2019, Battisti viene catturato in Bolivia ed estradato in Italia. Successivamente, il 25 marzo 2019, ammette per la prima volta la propria colpevolezza nei crimini a lui attribuiti.

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