Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato che è giunto il momento di limitare il potere dei pubblici ministeri. Durante una conversazione con Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, Nordio ha affermato che la separazione delle carriere non è negoziabile e che esiste già un progetto in Parlamento per attuarla. Ha inoltre annunciato che entro dicembre verranno introdotte nuove misure per rafforzare il sistema giudiziario.
Secondo quanto riportato da Domani, Nordio sta lavorando a nuove proposte per ridurre l’uso delle intercettazioni. Ieri si è tenuta una riunione a via Arenula per definire i dettagli, poiché il ministro intende presentare la sua proposta già al Consiglio dei ministri di lunedì. L’obiettivo di Nordio è garantire al massimo la presunzione di innocenza e al centro delle nuove misure ci sarà lo stop all’utilizzo del Trojan.
Tuttavia, il decreto Nordio, approvato l’10 agosto, è già sotto attacco da parte di Forza Italia e Azione, che stanno cercando di minarlo nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia al Senato. Nordio si era già espresso in passato contro le intercettazioni, definendole uno strumento micidiale di delegittimazione personale e politica, oltre che una spesa di 200 milioni di euro all’anno.
In conclusione, Nordio ha annunciato la sua intenzione di limitare il potere dei pubblici ministeri e di ridurre l’uso delle intercettazioni. Le nuove misure verranno presentate al Consiglio dei ministri, ma nel frattempo il decreto Nordio è oggetto di critiche da parte di alcuni partiti politici.
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