Il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione che riconosce ufficialmente il presidente bielorusso Alexander Lukashenko come “complice dei crimini di guerra” del presidente russo Vladimir Putin. Secondo la risoluzione, Lukashenko ha permesso all’aggressione russa contro l’Ucraina di avvenire senza giustificazione, rendendolo responsabile della distruzione e dei danni causati al Paese attaccato da Mosca. La risoluzione di Strasburgo afferma che un futuro tribunale internazionale sui crimini di aggressione russi dovrà indagare anche sulla leadership di Minsk, invitando gli stati membri dell’Unione Europea a intraprendere tutte le azioni necessarie per perseguire i funzionari bielorussi.
Inoltre, il Parlamento europeo ha denunciato la deportazione di 2.150 bambini ucraini in Bielorussia e ha condannato la Croce Rossa bielorussa per il suo coinvolgimento. La risoluzione definisce la Bielorussia come uno “stato satellite della Russia” e chiede all’Unione Europea di applicare le stesse sanzioni contro Minsk che attualmente vengono applicate contro Mosca. Il documento del Parlamento europeo suggerisce anche che Russia e Bielorussia dovrebbero essere inserite nell’elenco dell’Unione Europea dei paesi terzi ad alto rischio di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, e che gli atleti di entrambi i paesi non dovrebbero essere autorizzati a partecipare alle competizioni sportive internazionali.
Queste misure sono state prese per condannare le azioni della Bielorussia e della Russia e per garantire che i responsabili dei crimini di guerra siano portati davanti alla giustizia internazionale. Il Parlamento europeo ha sottolineato l’importanza di agire contro i regimi che violano i diritti umani e che minacciano la pace e la stabilità nella regione. Ora spetta agli stati membri dell’Unione Europea intraprendere le azioni necessarie per perseguire i funzionari bielorussi e per applicare le sanzioni contro Minsk. Inoltre, è fondamentale che la comunità internazionale si unisca per condannare questi atti di aggressione e per garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.
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