Il governo Meloni cerca un capro espiatorio per il fallimento della sua politica migratoria e denuncia un presunto “eurocomplotto” per sabotare il memorandum con la Tunisia. Secondo il Giornale, fonti di Palazzo Chigi avrebbero indicato Brando Benifei e Pietro Bartolo, due deputati del Pd, come i responsabili di questa presunta cospirazione. Tuttavia, i due deputati hanno una scarsa influenza a Bruxelles e non sono così potenti come Ursula von der Leyen.
La presidente della Commissione europea, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, ha confermato il suo sostegno alla strategia di Meloni sugli accordi con i paesi terzi e la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Von der Leyen è in contatto con il presidente del Consiglio italiano riguardo alla situazione a Lampedusa. Inoltre, la commissaria Ylva Johansson ha parlato con Matteo Piantedosi ed è pronta a fornire ulteriori aiuti per l’emergenza sull’isola. Nonostante le critiche e la decisione della Tunisia di vietare l’ingresso a una delegazione del Parlamento europeo, la Commissione sta continuando ad attuare il memorandum con il paese nordafricano.
È importante sottolineare che il presunto “eurocomplotto” denunciato dal governo Meloni sembra essere una mossa per cercare un capro espiatorio e distogliere l’attenzione dal fallimento della politica migratoria. Non ci sono prove concrete che dimostrino l’esistenza di questa cospirazione. Inoltre, la Commissione europea sta lavorando per affrontare la crisi migratoria e fornire aiuti alle zone colpite, dimostrando il suo impegno nel trovare soluzioni a livello europeo.
In conclusione, è importante valutare attentamente le accuse mosse dal governo Meloni e non lasciarsi influenzare da teorie del complotto infondate. La situazione migratoria richiede una risposta concreta e coordinata a livello europeo, e la Commissione europea sta facendo del suo meglio per affrontare questa sfida.
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