Mattia Santori, consigliere comunale del Pd a Bologna, ha recentemente attirato l’attenzione con la sua protesta contro il decreto del governo che classifica il cannabidiolo (Cbd) come sostanza stupefacente. Santori ha deciso di portare due barattoli con sé durante una visita a Palazzo d’Accursio: uno contenente pesto e l’altro contenente infiorescenze di Cbd. Ha sottolineato che entrambi i prodotti sono legali e prodotti in Italia, ma entrambi comportano rischi per la salute.
La sua protesta ha suscitato l’indignazione della Liguria, in particolare del presidente della regione, Giovanni Toti, che ha commentato sui social media dicendo che le persone dovrebbero mangiare più pesto anziché fare uso di cannabis. Anche il vicepresidente Alessandro Piana ha criticato Santori, sottolineando che il pesto è un prodotto di eccellenza agroalimentare della Liguria e che confondere droga e drogheria è un errore.
Anche il senatore Gianni Berrino di Fratelli d’Italia ha condannato le dichiarazioni di Santori, definendole un’offesa per i liguri e per la gastronomia italiana. L’assessore al Commercio del Comune, Paola Bordilli, ha annunciato che la Lega chiederà un risarcimento economico e d’immagine per Genova e la Liguria a causa delle dichiarazioni di Santori.
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Stefano Balleari e Veronica Russo hanno chiesto al Pd regionale di prendere le distanze da tali dichiarazioni, definendole un’offesa per la Liguria. Anche il capodelegazione della Lega al Parlamento europeo, Marco Campomenosi, ha chiesto al sindaco di Bologna di dissociarsi dalle dichiarazioni di Santori.
In conclusione, la protesta di Santori contro la classificazione del Cbd come sostanza stupefacente ha scatenato l’indignazione della Liguria e delle persone che considerano il pesto un simbolo di eccellenza agroalimentare. Le dichiarazioni di Santori sono state considerate offensive e ha suscitato richieste di scuse e distanziamento da parte di vari politici.
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