Le recenti tendenze meteo hanno mostrato un marcato calo delle temperature, segnando la fine di un’estate particolarmente calda. Tuttavia, si prevede un ritorno del caldo, soprattutto lungo le coste tirreniche e nelle isole maggiori. Nonostante le previsioni future, sembra che il danno sia già stato fatto. Ma come è possibile? Andiamo a scoprirlo.
Nelle ultime settimane, il Mediterraneo ha registrato temperature superiori alla media. In particolare, nel basso Tirreno, nel basso Ionio e in alcune aree dell’Adriatico, le temperature superficiali del mare hanno raggiunto i 29-30°C. Questi dati rappresentano un campanello d’allarme per le previsioni meteo dei prossimi mesi in Italia.
Temperature così elevate, superiori di 2-3°C rispetto alla media del nostro mare, potrebbero causare problemi nel corso dell’autunno, in particolare tra ottobre e novembre, con l’arrivo delle prime ondate di freddo dal Nord Europa. Un mare caldo può infatti amplificare notevolmente le perturbazioni meteorologiche.
Un mare più caldo favorisce la formazione di piogge e temporali, rendendoli più intensi e duraturi, o può addirittura favorire fenomeni vorticosi che causano danni lungo le aree costiere. Le alte temperature marine favoriscono la formazione di cicloni, noti nella nostra regione come TLC o Medicane, specialmente quando raggiungono intensità dei venti paragonabili a quelli degli uragani.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito più volte alla formazione di questi cicloni nel Mediterraneo, fortunatamente molti dei quali non hanno colpito direttamente le nostre coste. È noto che per la formazione di un ciclone tropicale è necessaria una temperatura superficiale del mare di almeno 26°C. Con temperature vicine ai 29°C, la formazione di tali cicloni diventa ancora più probabile.
L’aumento di queste temperature è dovuto principalmente alla prolungata ondata di caldo di luglio, una delle più intense degli ultimi decenni in alcune località e, per alcune zone, la più forte da quando esistono registrazioni meteorologiche.
Il calore accumulato dal Mediterraneo nei mesi passati potrebbe avere effetti nei prossimi mesi, fino al tardo autunno. Abbiamo già avuto un assaggio con un ciclone a fine agosto e poi a settembre con le devastazioni da Grecia, Bulgaria, Turchia e soprattutto Libia. Oltre che i danni in Spagna per esagerato maltempo.
In sintesi, le recenti condizioni meteo, caratterizzate da temperature marine superiori alla media, potrebbero avere un impatto significativo sul clima italiano nei prossimi mesi, alimentando perturbazioni meteorologiche e favorendo la formazione di cicloni. Le attuali tendenze meteo, con il Mediterraneo ancora troppo caldo, potrebbero farci pagare un prezzo salato.
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