Giorgia Meloni ha pubblicato un video sui suoi social media in cui analizza le cause dell’ondata migratoria che sta colpendo l’Italia e ribadisce l’impegno del governo nel trovare una soluzione strutturale al problema. Meloni sottolinea che l’Italia non può più aspettare e annuncia che il governo prenderà provvedimenti immediati per contrastare l’immigrazione illegale.
Il premier afferma che il governo aumenterà il tempo di permanenza nei centri per i rimpatri dei migranti entrati illegalmente a 18 mesi, il limite massimo consentito dall’Europa. Inoltre, verranno costruiti nuovi centri con una capacità sufficiente per trattenere tutti i migranti in luoghi a bassa densità abitativa e facilmente controllabili. Meloni sottolinea che chi arriva in Italia sarà trasferito in uno di questi centri e vi rimarrà fino alla definizione della sua richiesta di asilo o alla sua espulsione nel caso in cui sia irregolare.
La Meloni lancia un messaggio chiaro ai migranti illegali, avvertendoli che non conviene affidarsi ai trafficanti di esseri umani perché verranno trattenuti e rimpatriati. Il premier conclude il video riaffermando che il governo sta lavorando per mantenere gli impegni presi con gli italiani, compreso il ripristino della legalità e il contrasto all’immigrazione illegale.
La Meloni si è anche rivolta all’Europa, scrivendo una lettera alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen per chiederle di visitare Lampedusa e accelerare il trasferimento delle risorse concordate con la Tunisia. Ha inoltre scritto una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, chiedendo di affrontare la questione migratoria nel Consiglio europeo di ottobre e di avviare una missione europea per bloccare le partenze delle imbarcazioni.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha espresso il suo sostegno a Giorgia Meloni, affermando che Lampedusa è l’Europa e che la migrazione è una sfida che richiede una risposta europea. Metsola sottolinea l’importanza di un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo e la necessità di affrontare insieme questa sfida urgente.
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