Oggi a Roma, nei giardini di piazza del Risorgimento, è stata inaugurata una nuova lapide in memoria di Milis Mantakas, studente greco ucciso il 28 febbraio 1975 di fronte alla sezione missina di via Ottaviano. L’omicidio fu commesso da un gruppo di estremisti di Potere Operaio, accecati dall’odio politico. In quel periodo oscuro, uccidere un fascista non era considerato un reato e la destra non aveva diritto a esistere.
La vecchia targa dedicata a Mikiss era stata distrutta da vandali alcuni anni fa, ma oggi è stato ritenuto necessario rimediare a tale mancanza. Stefano Tozzi, capogruppo di FdI al I municipio e uno dei promotori dell’iniziativa, ha dichiarato che si trattava di un atto dovuto per un Figlio d’Italia e per la sua Comunità politica, che fanno parte integrante della storia di Roma e dell’intera Italia.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il leader romano di Gioventù Nazionale Francesco Todde, il deputato Massimo Milani e la consigliera municipale di FdI Daniela Gallo. Erano presenti anche molti ex giovani militanti della sezione Prati dell’epoca, uomini e donne sessantenni, e gli ex studenti del liceo Virgilio, tra cui lo scrittore e giornalista Sandro Forte, a rinnovare un legame mai spezzato.
Mikis Mantakas era uno studente di medicina che era venuto da Atene in Italia per studiare. Dopo aver trascorso i primi anni a Bologna, si era trasferito a Roma, dove frequentava il Fuan, un’organizzazione universitaria di destra situata in via Siena. Il 28 febbraio maledetto, era presente insieme ad altri fratelli a presidiare piazzale Clodio durante i tragici tre giorni del processo agli assassini dei fratelli Stefano e Virgilio Mattei. Durante quei giorni, si verificarono scontri violenti, cariche e provocazioni da parte della sinistra extraparlamentare e non solo. Proprio il 28 febbraio, una pallottola sparata a bruciapelo gli trapassò il cervello. Mikis, di soli 23 anni, morì quasi istantaneamente dopo essere stato soccorso e trascinato all’interno della sezione missina da Stefano Sabatini e Paolo Signorelli.
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