Il filosofo italiano Gianni Vattimo è morto all’età di 87 anni. Era ricoverato in gravi condizioni da alcune settimane presso l’ospedale di Rivoli. Di recente, il Tribunale lo aveva dichiarato incapace di intendere e di volere, nominando un amministratore di sostegno d’urgenza per prendere decisioni terapeutiche. Il suo compagno e assistente, Simone Caminada, era stato condannato in primo grado per circonvenzione.
È stato proprio Caminada a dare l’annuncio della morte di Vattimo, dopo essere stato sempre vicino a lui in ospedale. Ha raccontato che la madre di Vattimo gli aveva detto come ogni sera: “Ci vediamo domani Gianni”, ma questa volta lui aveva indicato con il dito “no”. Caminada ha assicurato che Vattimo stava lasciando questo mondo nell’amore del suo grande popolo. Ha anche condiviso sul suo profilo ciò che Vattimo gli aveva chiesto di scrivere nel caso estremo, dimostrando la sua grande autoironia. Ha ringraziato tutti e salutato il professore.
Gianni Vattimo era un filosofo di fama mondiale, noto per aver teorizzato il “pensiero debole”. Era un esperto di ermetica e uno dei massimi studiosi di Heidegger, Nietzsche e Gadamer. Ha svolto una carriera accademica come socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino e una carriera politica come europarlamentare nel 1999 e nel 2009. Ha anche condotto programmi televisivi per la Rai e ha scritto come editorialista per La Stampa, La Repubblica e L’Espresso.
Vattimo amava definirsi “omosessuale e cattolico” e per queste caratteristiche è stato un pioniere nella promozione dei diritti delle persone LGBTQ+. Credeva che la religione potesse essere uno strumento per combattere le ingiustizie.
La morte di Gianni Vattimo ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio da tutto il mondo, in ricordo di un grande pensatore e teorico.
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