Il drone NASA Ingenuity continua a volare su Marte, mentre il rover NASA Perseverance sta esplorando il delta del cratere Jezero, che un tempo era un lago potenzialmente adatto allo sviluppo della vita microbica. Per questo motivo, la NASA e l’ESA stanno sviluppando la missione Mars Sample Return per portare campioni di roccia, regolite e atmosfera dal Pianeta Rosso.
Questa sarà la prima missione a portare campioni da un altro pianeta, mentre in passato sono stati riportati campioni dalla Luna e da asteroidi (il 24 settembre arriveranno quelli dell’asteroide Bennu, con la missione OSIRIS-REx). Recentemente si è parlato della possibilità che la missione Mars Sample Return possa essere cancellata per mancanza di fondi, ma al momento non è stata presa alcuna decisione e i test continuano. Nei giorni scorsi, il rover NASA Perseverance ha raccolto il suo 21° campione.
Grazie alla pagina ufficiale della missione, sappiamo che il 21° campione è stato raccolto il 15 settembre (sol 913) nella zona di Dream Lake. Si tratta di un campione di roccia sedimentaria chiamato Pilot Mountain. In precedenza, il rover aveva tentato di prelevare un altro campione, ma la roccia scelta non era adatta per essere sigillata, in quanto la punta del trapano era stata danneggiata (ma ne sono disponibili altre di riserva).
Il precedente campione, chiamato Otis Peak, è stato raccolto il 23 giugno (sol 832) nella zona di Emerald Lake. Finora, sono state riempite 21 delle 38 provette disponibili a bordo di NASA Perseverance (mentre 3 delle 5 provette per verificare la mancanza di contaminazioni sono già state utilizzate). I campioni sono principalmente di roccia, sia sedimentaria che ignea, mentre due sono di regolite marziana e uno è atmosferico.
Il rover si trova attualmente nella zona chiamata Mandu Wall, un viaggio complesso e pieno di insidie come le rocce affioranti. Ha percorso 350 metri grazie al sistema di navigazione automatica che analizza il terreno e permette di superare gli ostacoli, riducendo i tempi di spostamento. Nella zona del Mandu Wall si trovano rocce carbonatiche che potrebbero essere state influenzate dall’acqua delle piogge o dall’acqua presente nel terreno. Un’ipotesi alternativa è che i carbonati si siano formati a causa dell’interazione tra minerali silicati (come l’olivina) e l’anidride carbonica atmosferica.
L’esplorazione di questa parte di Marte fa parte della Margin Campaign, che durerà circa 230 sol o 8 mesi. Durante questo periodo, saranno eseguite diverse analisi chimiche e saranno raccolti al massimo quattro campioni di roccia. L’obiettivo generale è capire come le rocce siano cambiate nel tempo e quali siano state le cause di tali cambiamenti.
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