Nino D’Angelo: dal caschetto biondo al successo con la colla e le copertine autoprodotte

Nino D’Angelo: Il Racconto della Sua Iconica Chioma Bionda

Nino D’Angelo si è aperto in una recente intervista al Corriere, condividendo dettagli sul suo iconico caschetto biondo. Ha raccontato: “Dicevano: bella voce, ma non tieni il fisico. Il parrucchiere del rione, Enzo, mi fece un look ossigenato. Mi sentivo curioso, ma divenne l’emblema del mio personaggio.”

Gli Esordi: Il Primo Disco e il Supporto della Famiglia

Nel 1976, Nino D’Angelo pubblicò il suo primo disco. Ha rivelato: “Diedi 500mila lire al produttore, che morì il giorno dopo. Pensai a un ‘pacco’, invece era vero. Mia madre e mio suocero s’indebitarono per rifinanziarmi. Per risparmiare, mammà faceva la colla con acqua e farina, poi attaccavamo le copertine ai dischi e li andavo a vendere, fingendomi il fratello di quello in foto. Un successo.”

Il Murale e il Sostegno del Popolo

Anche il murale di Nino D’Angelo è stato realizzato grazie a una colletta. Riguardo al supporto ricevuto, ha dichiarato: “Io sono il frutto di quelli che non contano. Talmente tanti sulla terra, che riescono a costruire fenomeni come Nino D’Angelo. È un’opera di Jorit, stesso street artist di Maradona.”

L’Amicizia con Maradona e il Legame con Napoli

Nino D’Angelo ha condiviso dettagli sulla sua amicizia con Maradona: “Quando Diego arrivò, lesse sui muri: ‘Napoli tre cose tene belle: Maradona, Nino D’Angelo, ‘e sfugliatelle’. Volle conoscermi e ci riconoscemmo, uniti dai racconti di fame. Amava i brani di Sergio Bruni. Gli cantavo Carmela anche quando stava a Dubai. Gli dedicherò Campio’ nel suo stadio, un extra al tema anni 80.”


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