Il governo italiano si prepara a varare un nuovo pacchetto di misure di sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. La premier Giorgia Meloni ha annunciato un “cambio di paradigma” che prevede la creazione di un Centro per il rimpatrio in ogni Regione, l’estensione del trattenimento fino a 18 mesi e il riconoscimento più veloce dei minori. Attualmente ci sono solo dieci Centri per la permanenza e il rimpatrio, considerati insufficienti e in condizioni di degrado. Il governo affiderà alla Difesa il compito di individuare strutture dismesse o in disuso per realizzare i nuovi Centri, che saranno recintati e facilmente sorvegliabili. Si pensa di utilizzare caserme o strutture pubbliche inutilizzate, preferibilmente in aree con una bassa densità di popolazione. Inoltre, si prevede di realizzare hotspot nelle zone di frontiera, come in Calabria e Sicilia, per velocizzare le pratiche di accesso nel Paese. Il governo intende vagliare le richieste entro una settimana dall’arrivo in Italia del migrante, al fine di concedere lo status di rifugiato o procedere al rimpatrio. Un altro aspetto su cui il governo sta lavorando è il riconoscimento dell’età dei minori che sbarcano in Italia, al fine di contrastare i casi in cui viene autocertificata un’età falsa per ottenere vantaggi. L’obiettivo è contenere l’accesso illegale in Italia e aumentare il numero di rimpatri, che finora sono stati poco più di 2.500 nei primi sette mesi dell’anno. Diversi ministeri stanno collaborando per applicare le nuove misure, coordinati dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Si prevede che le misure saranno inserite come emendamento al decreto Caivano sulla violenza giovanile, anziché creare un nuovo decreto.
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