Ancora una volta, il giocatore è stato decisivo a Monza, come nel match dello scorso maggio. Ha ingaggiato duelli personali con Mota e Carboni, riuscendo a salvare il pareggio in almeno quattro occasioni. Tuttavia, è stato incalzato da Caprari e poi Mota, andando spesso in difficoltà. Nonostante sia il più lento e macchinoso del reparto, si è distinto per il suo senso della posizione. Tuttavia, è stato sorpreso dall’ex compagno Colombo in occasione dell’assist a Colpani. Ha sofferto insieme alla squadra nell’arrembaggio finale del Monza. La sua sfida persa ha portato all’espulsione diretta che ha costretto la sua squadra a giocare in 10 per gran parte della ripresa. È stato un fallo rude ed evitabile, in una zona del campo non certo pericolosa. Dalla sua parte c’era Colpani, il monzese più tonico. È stato un pomeriggio difficile in cui non ha raggiunto la sufficienza. In avvio è stato tra i più intraprendenti e brillanti, ma la sua fiamma si è spenta troppo presto. Tuttavia, ha lasciato intravedere delle qualità. È stato il fulcro della manovra giallorossa, capace di impugnare ora il fioretto ora la spada. Ha speso tutte le energie disponibili e è riuscito a reggere sufficientemente la lotta con Pessina e Gagliardini. Da un giocatore con le sue caratteristiche ci si aspetta sempre una giocata di qualità. Stavolta ha illuminato poco la scena, ma si è impegnato in un diligente lavoro di contenimento e ripartenza. È entrato appena prima dell’espulsione di Baschirotto e si è disimpegnato con attenzione sia in mediana sia in difesa, chiudendo al centro della retroguardia. È stato veloce, tecnico e per nulla intimorito dai più esperti avversari. Si è rivelato una spina nel fianco della difesa monzese fin quando la gara è stata in parità numerica. Ha conquistato con astuzia il rigore del provvisorio vantaggio ed è stato tra i più brillanti visti in campo. Ha impiegato solo 3 minuti per segnare il suo terzo gol in campionato. Nei duelli con Izzo e Pablo Marì ha confermato di avere importanti doti sul piano della tecnica e della personalità. È un giocatore che sembra già maturo e determinato, sicuramente da tenere d’occhio. Ha causato con astuzia l’espulsione di Caldirola. È stato più rapido di Birindelli e ha seminato il panico con un paio di spunti sulla sua fascia. Rispetto ai compagni di reparto, è stato meno continuo nel rendimento e meno concreto nella conclusione delle giocate. Il Lecce ha presentato una squadra giovanissima e senza timori. L’avvio della partita avrebbe potuto determinare l’esito della gara, ma la reazione del Monza è stata piuttosto veemente. L’espulsione di Baschirotto ha cambiato i piani, ma in parità numerica e con una condizione fisica brillante, i giallorossi hanno dimostrato di poter ricoprire il ruolo di “mina vagante” di questo torneo.
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