L’Italia è sotto pressione per ratificare la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), secondo i vertici dell’area euro. Durante una conferenza a Santiago de Compostela, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha discusso brevemente lo stato del dossier con i colleghi, ma non ha dato l’assicurazione che il governo troverà una maggioranza per ratificare la riforma. Al contrario, tutti gli altri 19 Stati dell’area euro hanno già chiuso la riforma.
La ratifica della riforma del MES è cruciale perché non entrerà in vigore finché l’Italia non l’avrà ratificata. Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, ha riconosciuto le sfide politiche in Italia e ha sottolineato gli sforzi di Giorgetti, ma ha anche indicato che la pazienza dei partner si sta esaurendo gradualmente.
Donohoe ha sottolineato l’importanza della riforma non solo per l’Italia, ma per l’intera area euro. Ha espresso fiducia negli sforzi delle autorità italiane per rispettare l’impegno. Tuttavia, la ratifica della riforma è un problema politico in Italia. La Lega, in particolare, si oppone alla ratifica e non ha intenzione di votarla. Il senatore leghista Claudio Borghi ha elencato dieci motivi su Twitter per cui la riforma non dovrebbe essere ratificata, tra cui il fatto che il MES potrebbe intervenire nei salvataggi delle banche e tagliare il valore dei titoli di Stato in mano ai risparmiatori.
Il MES potrebbe anche diventare un’agenzia di rating con il potere di decidere sulla sostenibilità del debito. Borghi ha sottolineato che i dirigenti del MES sono esenti da qualsiasi giurisdizione. Inoltre, la soglia della maggioranza qualificata è calibrata in modo da escludere l’Italia.
Non solo Borghi, ma anche altri membri della Lega si oppongono alla ratifica. Tuttavia, il governo italiano deve trovare una soluzione perché la ratifica del MES è collegata ad altre questioni, come la tassazione degli extraprofitti delle banche e le elezioni europee imminenti. Non rispettare gli impegni presi potrebbe mettere l’Italia in una posizione scomoda nell’UE.
Nel frattempo, Giorgetti è a Santiago de Compostela con il suo predecessore Daniele Franco, candidato alla presidenza della Banca europea per gli investimenti (BEI). Altri candidati includono Margrethe Vestager e Nadia Calvino. Nessuno dei candidati ha ancora ottenuto il consenso necessario, ma una soluzione arriverà in futuro.
L’Italia ha ricevuto l’endorsement dell’Eurogruppo per la candidatura di Piero Cipollone, vicedirettore generale della Banca d’Italia, come membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE), in sostituzione di Fabio Panetta, che diventerà governatore della Banca d’Italia.
Segui Avvisatore su Instagram: @avvisatore.it