Durante una conferenza stampa tenuta presso la sede della Stampa Estera a Roma, Pietro e Santina Granato, i fratelli di Michele Granato, un agente di polizia assassinato dalle Brigate Rosse nel 1979, hanno introdotto un appello legale. Questo appello, guidato dall’avvocato Valter Biscotti, è rivolto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e contesta la decisione presa dalla Corte di Cassazione francese il 28 marzo. La Corte ha rifiutato la richiesta italiana di estradare 10 terroristi che hanno trovato asilo e impunità in Francia, in accordo con la dottrina Mitterrand. “Gli individui che ora risiedono in Francia sono criminali che hanno tolto la vita a funzionari pubblici; per loro, eravamo solo cifre,” hanno commentato i Granato, che vivono in Sicilia. “Abbiamo appreso della tragedia attraverso i media e le forze dell’ordine. È un dolore che ci accompagna da più di quattro decenni.”
Valter Biscotti, l’avvocato, ha sottolineato: “Numerosi funzionari pubblici hanno sacrificato la loro vita per la causa della democrazia. Tuttavia, il peso di questo sacrificio è stato sopportato principalmente dalle loro famiglie. Se esistono nuovi eroi nazionali, sono questi servitori dello stato caduti per la democrazia.”
Potito Perruggini Ciotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale “Anni di Piombo” per la Verità Storica e nipote del brigadiere Giuseppe Ciotta, ucciso nel 1977, ha dichiarato: “La giustizia serve non solo a punire, ma anche a fare chiarezza sulla storia. Negli ultimi 30 anni, le decisioni alternate del governo e del sistema giudiziario francese hanno considerato solo i diritti degli autori dei crimini, ignorando completamente quelli delle vittime.”
Alberto Torregiani, figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani, ucciso nel 1979, ha aggiunto: “Questo appello alla Corte Europea non è un affronto alla Francia, ma un tentativo di riequilibrare la bilancia tra vittima e colpevole. Chiediamo giustizia, una cosa che il nostro paese non è riuscito a garantire per troppo tempo. Non possiamo sempre difendere solo il colpevole. Ho scelto di sostenere la famiglia Granato perché, come molte altre famiglie, sono stati trascurati. È scandaloso che il dolore che ogni vittima e famiglia porta con sé ogni giorno non venga riconosciuto, anche dopo trent’anni.”
Segui Avvisatore su Instagram: @avvisatore.it