La Roma ha ottenuto una vittoria importante contro l’Empoli, che fino ad ora non aveva segnato nemmeno un gol in campionato. Il rigore realizzato da Dybala al secondo minuto è stato un regalo della difesa toscana e del cielo, mentre il secondo gol è arrivato dopo soli sei minuti. Mourinho ha potuto controllare la partita senza incontrare ostacoli verso i tre punti. Ma oltre a questa vittoria, c’è qualcosa di molto incoraggiante che si è visto in campo.
Per la prima volta, abbiamo potuto vedere il potenziale della coppia Lukaku e Paulo, conosciuta come Lu.Pa. Questo acronimo, coniato da altri, è molto azzeccato nel contesto. Insieme a Lukaku e Paulo, abbiamo ritrovato giocatori come Renato Sanches, N’Dicka, Paredes, Spinazzola e anche un Kristensen in forma. Questi giocatori dovrebbero costituire l’ossatura della Roma insieme ad altri come Cristante, Pellegrini, Mancini, Smalling, Aouar, Zalewski, Azmoun, El Shaarawy, Llorente e Bove.
Dopo due anni di attesa e frustrazioni, Mourinho finalmente ha il centravanti che desiderava, un vero specialista come Dzeko. Lukaku è potente e capace di giocare spalle alla porta, proteggere il pallone e allungare la squadra. Inoltre, crea spazi insospettabili e permette ai compagni di salire e segnare. Lukaku è da anni una benedizione per molti allenatori. Durante l’estate, molti club lo cercavano disperatamente. L’Inter ha provato per prima, ma poi ha risolto con Thuram, che ha avuto un inizio brillante. La Juve ha insistito per mesi, ma non è riuscita a vendere Vlahovic e ora si gode le prodezze del serbo.
A pochi giorni dalla chiusura del mercato, Lukaku ha trovato casa alla Roma, rendendo felice il popolo giallorosso che lo ha subito adottato. Nonostante un inizio infelice, la coppia di fantasia e potenza formata da Lukaku e Paulo ha dato speranza ai tifosi. Questo acronimo, Lu.Pa, ci è sembrato così azzeccato da spingerci ad adottarlo. In passato, abbiamo dovuto sorbirci acronimi come quello di Cagliari-Atalanta, e posso garantire che non è stato bello.
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