Salvini ritorna al Ministero dell’Interno: rimpasto post-elezioni europee

Dopo le elezioni europee del 9 giugno 2024, potrebbe esserci un rimpasto nel governo italiano. I risultati delle elezioni saranno determinanti non solo per il peso dei partiti del Centrodestra al Parlamento europeo, ma anche per gli equilibri all’interno del governo. Secondo Affaritaliani.it, se i risultati delle elezioni fossero molto diversi rispetto alle elezioni politiche del 2022 e ai sondaggi attuali, un rimpasto sarebbe inevitabile.

Se la Lega ottenesse un ottimo risultato, avvicinandosi magari al 15%, Matteo Salvini potrebbe tornare a guidare il Ministero dell’Interno, come nel governo Conte I, occupandosi di sicurezza e immigrazione clandestina. La Lega non perderebbe però il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, che sarebbe guidato dall’attuale viceministro Edoardo Rixi, numero uno del partito in Liguria. Se invece Forza Italia dovesse ottenere intorno al 5% dei voti, perderebbe un ministero. Non sarebbe sicuramente coinvolto Antonio Tajani, che rimarrebbe saldo alla Farnesina e nel ruolo di vicepremier, ma a rischio sarebbe il responsabile dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, se ottenessero intorno al 30% dei voti, Giorgia Meloni potrebbe ottenere anche il Ministero dell’Ambiente e forse un ministero attualmente guidato da un tecnico, come ad esempio la Sanità guidata da Orazio Schillaci. Tuttavia, se Fratelli d’Italia dovesse perdere voti scendendo sotto il 25%, la Lega potrebbe prendere un altro ministero, sottraendolo al partito del premier. Ad esempio, il Ministero del Turismo potrebbe passare a Daniela Santanchè. Al contrario, se la Lega dovesse scendere sotto il livello del 2022, Salvini perderebbe un ministero, molto probabilmente quello dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara.

Insomma, nella maggioranza si stanno già facendo i calcoli e si sta pensando alle caselle dell’esecutivo per il dopo-elezioni europee. La Lega sogna di riconquistare il Ministero dell’Interno, se gli elettori lo permetteranno.

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