Santocielo: la commedia di Francesco Amato continua a dividere i cattolici
Nonostante il successo al botteghino e l’assoluzione di Famiglia Cristiana, il film Santocielo diretto da Francesco Amato e interpretato da Ficarra e Picone continua a suscitare polemiche all’interno degli ambienti cattolici. A Cuggiono, in provincia di Milano, il parroco locale, don Angelo Sgobbi, ha deciso di annullare la proiezione del film nel cinema parrocchiale. La motivazione di tale scelta è legata alla trama della commedia, che narra la storia di un angelo distratto inviato sulla Terra da Dio, il quale finisce per concepire per errore un uomo, portando così in grembo il presunto prossimo messia.
Santocielo: il parere del parroco di Cuggiono
In risposta a questa decisione, don Angelo Sgobbi ha condiviso le sue riflessioni su Facebook, affermando: “Sono rimasto stupito e colpito nei miei sentimenti umani e religiosi: per me il fatto della nascita del Signore Gesù dalla Vergine Maria è un motivo di fede e di gioia profonda.” Il parroco ha inoltre espresso il suo disappunto riguardo alla trama del film, definendola “avvilente” e sottolineando che la rappresentazione di un secondo messia e una gestazione maschile è di “pessimo gusto”. Don Sgobbi ha dichiarato di sentirsi “profondamente colpito ed offeso” da Santocielo nella sua “sensibilità di credente”, aggiungendo che tale ironia sembra essere rivolta esclusivamente alla religione cristiana, mentre altre religioni vengono trattate con maggiore cautela.
Santocielo: le reazioni contrastanti all’interno della Chiesa
Le critiche nei confronti di Santocielo non sono un caso isolato. Prima dell’uscita del film, don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento, ha definito il film come un prodotto blasfemo che offende il credo e le tradizioni cristiane. Al contrario, don Davide Milani, esperto di cinema e direttore della Rivista del Cinematografo, ha sottolineato su Famiglia Cristiana che Santocielo “riscrive secondo il politicamente corretto ampie pagine di Vangelo, aggiornando quei tratti del Dio cristiano che a molti contemporanei appaiono antiquati“. Il sacerdote ha anche aggiunto che il cinema può scherzare su Dio e sulle cose sante, ma è necessario non stravolgere i fondamenti che caratterizzano la divinità e l’esperienza religiosa.
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