A Marradi e Tredozio, comuni della provincia di Forlì-Cesena, sono stati allestiti lettini da campo per coloro che non si sentono sicuri di passare la notte a casa. Come misura precauzionale, alcune scuole della zona rimarranno chiuse anche oggi, in attesa dei controlli sulle strutture pubbliche e private.
Lo sciame sismico tra la Toscana e l’Emilia Romagna è continuato per tutta la notte, dopo il terremoto di magnitudo 4.9 che ha colpito ieri mattina Marradi. La scossa è stata avvertita da Perugia a Trento, ma fortunatamente non ci sono stati feriti e i danni sono stati lievi.
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha commentato la situazione, definendola meno grave di quanto ci si potesse aspettare data la potenza del terremoto. Giani ha sorvolato l’area in elicottero insieme all’assessora alla protezione civile Monia Monni, confermando che sono stati riscontrati circa settanta edifici lesionati, principalmente a Marradi. Le verifiche effettuate a Borgo San Lorenzo non hanno rilevato criticità.
I danni sono stati maggiori lungo la direttrice di Faenza, dove la ferrovia Firenze-Faenza è stata interrotta fino al pomeriggio di ieri. Anche l’Alta velocità Firenze-Bologna è stata deviata per permettere i controlli.
A Tredozio e in Romagna, ci sono 140 edifici da controllare. Sono caduti comignoli, tegole e calcinacci, ma preoccupano anche le crepe nei muri. Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è in costante contatto con i sindaci della zona.
Queste sono le stesse aree colpite dall’alluvione di maggio, quando il fiume Lamone ha causato danni. Per le persone che vivono in queste zone, sembra di rivivere un altro cataclisma.
Il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Gian Piero Moschetti, ha commentato: “Avevamo appena iniziato a capire come affrontare il problema dell’alluvione e ora arriva questo terremoto”. La sindaca di Tredozio, Simona Vietina, ha aggiunto: “Dopo l’alluvione, stiamo continuando a vivere giorni difficili, uno dopo l’altro”.
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