Il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento che modifica le regole sul voto in condotta con l’obiettivo di ridurre gli atti di bullismo e la violenza contro i docenti. Secondo le nuove regole, un voto inferiore al sei in condotta comporterà l’automatica bocciatura dell’alunno o la non ammissione all’esame di Stato. Chi prende un sei sarà rimandato a settembre e dovrà presentare un elaborato critico in materia di Cittadinanza. Per quanto riguarda l’otto in condotta, solo chi prende un nove o un dieci avrà diritto al massimo dei crediti scolastici che andranno a fare media nel calcolo del voto finale di Maturità.
La premier Giorgia Meloni ha commentato le novità affermando che si tratta di una svolta molto attesa dalla società italiana che riporta la cultura del rispetto nelle scuole e rafforza l’autorevolezza dei docenti.
Le misure prevedono che il voto in condotta, che finora era previsto solo alle superiori, venga esteso alle medie e che il voto venga calcolato su tutto l’anno scolastico. Il voto negativo potrà essere assegnato in presenza di atti violenti o di aggressione nei confronti del personale scolastico e degli studenti.
Le sospensioni verranno modificate in modo che gli alunni che si comportano male abbiano bisogno di più scuola anziché meno. Gli alunni sospesi per un massimo di due giorni svolgeranno attività scolastiche su temi legati ai comportamenti messi in atto, mentre quelli sospesi per periodi più lunghi dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Oltre a ciò, è stata approvata anche la riforma degli istituti tecnici e professionali, che prevede il taglio di un anno, da cinque a quattro. Questa riforma rende competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale, collegandola con il mondo del lavoro e dell’impresa. Sarà avviata una sperimentazione che coinvolgerà al massimo il 30% delle scuole.
Inoltre, viene istituita una struttura tecnica di missione presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che avrà il compito di promuovere le sinergie tra la filiera formativa tecnologico-professionale e il settore imprenditoriale, industriale e scientifico-tecnologico. L’obiettivo è migliorare e ampliare la progettazione di percorsi didattici finalizzati alla formazione delle professionalità innovative necessarie allo sviluppo del Paese e agevolare l’accesso al mondo del lavoro.
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