Durante il vertice sugli Sdg, organizzato dalle Nazioni Unite presso la sede centrale dell’Onu, il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, ha espresso la sua preoccupazione affinché Lampedusa non diventi la Ellis Island europea. Questo vertice rappresenta un momento cruciale per la revisione intermedia dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).
Mannino ha raccontato alla platea il dramma dell’immigrazione che la piccola isola nel Mediterraneo sta affrontando da circa 30 anni. Ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra i Paesi, ricordando che la migrazione non è una questione di confini e che i diritti umani non dipendono dal luogo di nascita. Ha sottolineato che solo attraverso la cooperazione sarà possibile raggiungere l’obiettivo comune di offrire ai nostri vicini la possibilità di vivere in modo dignitoso.
Il sindaco ha sottolineato che non possiamo permettere che piccole comunità di frontiera come Lampedusa vengano lasciate sole ad affrontare un problema di portata epocale. Ha concluso il suo intervento affermando che non possiamo assolutamente permettere che Lampedusa diventi la Ellis Island europea.
Questo appello del sindaco di Lampedusa arriva in un momento in cui i leader mondiali si stanno riunendo per discutere e trovare soluzioni per la crisi migratoria e per promuovere lo sviluppo sostenibile. È fondamentale che gli Stati membri, il sistema delle Nazioni Unite e tutte le parti interessate forniscano un piano di salvataggio per le persone e il pianeta, affinché si possa affrontare in modo efficace questa sfida globale.
Lampedusa, con la sua posizione geografica strategica nel Mediterraneo, è diventata un simbolo della crisi migratoria che l’Europa sta affrontando. È importante che questa crisi sia affrontata con umanità, solidarietà e cooperazione tra i Paesi, al fine di garantire un futuro dignitoso per tutti.
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