Il generale Roberto Vannacci ha presentato il suo libro a Roma, senza rivelare il numero di copie vendute, ma annunciando che presto sarà tradotto in altre lingue. I suoi fan lo definiscono “il nuovo Spartaco che spezza le catene del politicamente corretto” e lui fa un’occhiata alla politica.
Durante l’evento organizzato da Nazione Futura, intitolato “Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura”, Vannacci ha discusso del mondo Lgbt e di come una minoranza possa influenzare l’opinione pubblica. Ha affermato che se il suo libro ha avuto un grande successo, potrebbe significare che la maggioranza degli italiani non si identifica con la shoah o con l’immagine statistica di un mondo non eterosessuale. Secondo lui, mettere insieme persone omosessuali e transgender con l’obiettivo di raggiungere una massa critica è strumentale e non ha senso, poiché le due realtà sono completamente diverse.
Il generale ha ribadito che, nonostante sia un soldato e continuerà a esserlo, non si chiude a nessuna alternativa. Quando gli è stato chiesto se si pente di qualcosa che ha scritto nel suo libro, ha risposto di no e che riscriverebbe tutto anche oggi.
Non ha rivelato il numero di copie vendute, ma ha svelato che ha ricevuto richieste di traduzione dalla Romania, Spagna, Germania, Canada e Francia.
Quando gli è stato chiesto se preferisce essere uno scrittore o un generale, Vannacci ha risposto che preferisce fare il militare perché la sua passione è portare le stellette.
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