La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà in visita a Lampedusa domani, come confermato da un portavoce dell’UE. La visita assume un significato simbolico importante, ma è anche tempo che l’Europa affronti la questione migranti in modo diverso rispetto al passato. L’Italia ha lavorato duramente su questo tema e non può più sopportare il costo di un problema che riguarda l’intero continente.
La Commissione Europea non ha ancora erogato i fondi promessi alla Tunisia in cambio del controllo delle coste. Questo ritardo è coinciso con una diminuzione degli sforzi da parte del presidente tunisino Saied. I socialisti europei, compresi quelli italiani, si oppongono agli aiuti ai paesi nordafricani invocando la questione dei diritti umani. Questa tattica dilatoria ha già avuto conseguenze disastrose in passato, come dimostrano i casi di Gheddafi, Mubarak e Ben Alì. I diritti umani e civili sono importanti, ma devono essere garantiti gradualmente, senza provocare nuove guerre e rivoluzioni in Africa. Bloccare i fondi per la Tunisia mette solo l’Italia in difficoltà, ma il paese non rimarrà inattivo.
Durante la conferenza di Roma, von der Leyen ha elogiato il Piano Mattei proposto dal premier Meloni. Questa iniziativa è stata anche apprezzata dal presidente Mattarella. Affrontare il problema strutturale della migrazione richiede un’Europa che comprenda la reciprocità con l’Africa e abbandoni l’atteggiamento predatorio. Il ruolo chiave dell’Italia nel Mediterraneo richiede un approccio diverso da parte dell’Europa se si vogliono costruire percorsi di pace e benessere che coinvolgano altri continenti, come l’Asia, e religioni.
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