Home Almirante e la figlia: “Polemiche sterili sulla sua strada a Grosseto, cercava il dialogo”

Almirante e la figlia: “Polemiche sterili sulla sua strada a Grosseto, cercava il dialogo”

È con grande soddisfazione che Giuliana De’ Medici, figlia di Giorgio Almirante, ha commentato la decisione della prefettura di Grosseto di intitolare una strada allo storico segretario del Msi. “Le polemiche di oggi sono inutili e non hanno senso”, ha sottolineato De’ Medici. “Giorgio Almirante è stato eletto democraticamente dal popolo italiano e ha guidato un partito per molti anni, portando oltre 100 parlamentari sempre eletti dal popolo. Ha svolto il suo lavoro alla Camera dei Deputati con onore, proponendo leggi negli anni settanta che sono diventate leggi dello Stato, anche se non ha avuto il piacere di vederne il riconoscimento. È stato lui il primo a discutere e presentare proposte sull’elezione diretta del sindaco, del presidente di regione e provincia e sul presidenzialismo, argomenti ancora attuali”.

“La sua politica è sempre stata chiara, democratica e attuale”, continua De’ Medici. “Le polemiche sterili non hanno senso. Credo che lui meriti ampiamente questa intitolazione, come è già successo in altre città italiane. Inoltre, queste polemiche vanno contro il suo modo di essere e di fare. Fin dall’inizio della sua carriera parlamentare, Almirante ha parlato di pacificazione nazionale, cercando di rasserenare gli animi che erano stati sconvolti dalla guerra civile in Italia. Sono passati molti anni e viviamo in un contesto storico completamente diverso. Le polemiche solo acuiscono le tensioni e tutto ciò mi sembra veramente inopportuno”.

“Inoltre, a Grosseto è stata proposta l’intitolazione di una via sia ad Almirante che a Berlinguer”, sottolinea De’ Medici. “Il consiglio comunale di Grosseto ha voluto esprimere il concetto che Almirante ha predicato per tutta la vita: la pacificazione nazionale e il rispetto dell’avversario politico che ha idee diverse. Il dialogo è fondamentale, un dialogo civile e corretto, senza offese o aggressività”, conclude De’ Medici.

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