Colombia: La pericolosità per gli ambientalisti nel 2022
epa07872432 Activists of the animal rights group PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) protest against forest fires under the slogan 'Protect the Environment, Become Vegan!', in Medellin, Colombia, 26 September 2019. EPA/Luis Eduardo Noriega
Nel corso del 2022, almeno 177 attivisti ambientali sono stati uccisi in tutto il mondo, con una sessantina di omicidi che si sono verificati in Colombia, secondo il rapporto annuale dell’organizzazione non governativa Global Witness, pubblicato ieri.
Sebbene il numero totale di vittime sia leggermente inferiore rispetto all’anno precedente (200 morti), l’organizzazione britannica ha sottolineato che la situazione non è migliorata in modo significativo a livello globale, con una media di un attivista ucciso ogni due giorni.
L’America Latina ha rappresentato l’88% di queste 177 vittime, con 60 omicidi solo in Colombia, il doppio rispetto al 2021. Global Witness ha lanciato l’allarme sul fatto che ancora una volta sono stati colpiti duramente i popoli indigeni, le comunità di origine africana, i piccoli agricoltori e i difensori dell’ambiente in questo Paese sudamericano.
Nonostante il presidente di sinistra Gustavo Petro, entrato in carica nell’agosto 2022, si sia impegnato a ridurre la violenza contro questi attivisti e altri leader comunitari, le organizzazioni non governative locali ritengono che le sue azioni siano state insufficienti.
La Colombia è da tempo afflitta da conflitti armati e da decenni è stata uno dei paesi più pericolosi al mondo per i difensori dell’ambiente. Negli ultimi tempi si è verificato un aumento della violenza e un rinnovato attivismo da parte di gruppi armati spesso coinvolti in attività illegali come il traffico di droga, l’attività mineraria e il traffico di legname. Nel resto del mondo, la difesa dell’ambiente ha causato la morte di 34 persone in Brasile, 31 in Messico, 14 in Honduras e 11 nelle Filippine.
Segui Avvisatore su Instagram: @avvisatore.it