Home Controversia tra Ucraina, Russia e USA sull’utilizzo di munizioni con uranio impoverito a Kiev: “Accusa di crimine”

Controversia tra Ucraina, Russia e USA sull’utilizzo di munizioni con uranio impoverito a Kiev: “Accusa di crimine”

Secondo il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, la fornitura di armi all’uranio impoverito all’Ucraina da parte degli Stati Uniti rappresenta un atto criminale. Ryabkov ha formulato queste affermazioni durante il seminario “Rafforzare il regime di non proliferazione nucleare” a Bishkek. Tale tipo di munizioni fa parte di un nuovo pacchetto di aiuti che sarà inviato dagli Stati Uniti e verranno utilizzate dai tank Abrams che arriveranno in Ucraina nell’autunno.

Secondo Ryabkov, questa mossa non è solo un’escalation, ma riflette anche lo scandaloso disprezzo di Washington per le conseguenze ambientali derivanti dall’uso di queste munizioni in una zona di guerra. Il viceministro ha sostenuto che centinaia di esperti a livello mondiale, tra cui ecologisti, medici e chimici, hanno pubblicato materiali che evidenziano i danni irreparabili che tali armi possono causare all’ambiente.

Ryabkov ha sottolineato che agli americani non importa del problema e ciò dimostra chiaramente che non si preoccupano di chi ne respirerà l’aria, dove si accumuleranno i residui tossici e quali saranno le conseguenze per coloro che combattono attualmente e per le generazioni future che abiteranno quella terra.

Queste affermazioni del viceministro russo sollevano numerose questioni sulle implicazioni della fornitura di armi all’uranio impoverito all’Ucraina. L’uranio impoverito è un sottoprodotto dell’arricchimento dell’uranio per la produzione di energia nucleare o per scopi militari. Poiché contiene una quantità inferiore di isotopi di uranio fissile, viene utilizzato per la produzione di munizioni perforanti, come i proiettili per i tank Abrams.

L’uso di armi all’uranio impoverito è stato oggetto di controversie a causa delle preoccupazioni per la salute umana e l’ambiente. Quando queste munizioni colpiscono un bersaglio, generano aerosol tossici che possono essere inalati o entrare in contatto con il suolo e le acque circostanti. Ciò può portare a conseguenze dannose per la salute delle persone e per la fauna e la flora locali.

I critici sostennero che il loro uso in Iraq, durante la guerra del Golfo nel 1991 e l’invasione del 2003, ebbe un impatto significativo sulla salute dei soldati e dei civili, nonché sull’ambiente circostante. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno sostenuto che le munizioni all’uranio impoverito sono sicure e che i loro effetti sono sovrastimati.

Le affermazioni di Ryabkov pongono dunque il dito sul fatto che gli Stati Uniti non sembrino preoccuparsi dei potenziali danni e delle conseguenze ambientali derivanti dall’utilizzo di tali munizioni in una zona di guerra come l’Ucraina. Questo solleva ulteriori interrogativi sulla responsabilità di fornire armi che possono potenzialmente causare danni permanenti all’ambiente e alla salute delle persone coinvolte nel conflitto.

Mentre gli Stati Uniti sostengono che l’invio di armi all’uranio impoverito aiuterà l’Ucraina a difendersi dalle aggressioni russe, le preoccupazioni sollevate da Ryabkov evidenziano l’importanza di considerare attentamente le implicazioni e il contesto più ampio di tali decisioni militari.

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