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D’Angela (Crea): “In regioni più performanti sale livello di soddisfazione”

(Adnkronos) – “Quest’anno abbiamo voluto introdurre una novità nel nostro studio, affiancando alla misurazione della performance il livello di soddisfazione del cittadino. Ne è emerso che esiste una stretta correlazione tra i due indicatori. Nelle regioni più performanti c’è infatti un maggior livello di soddisfazione”. Lo ha detto Daniela d’Angela, presidente del Crea Sanità, in occasione della presentazione – oggi a Roma – del XIII Rapporto Crea Sanità Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata sulle ‘Performance Regionali’, studio di cui è coordinatrice scientifica.  

Condotto con il contributo di 107 stakeholder del Servizio sanitario nazionale – Ssn, il report analizza le performance sanitarie e le aspettative dei cittadini nelle diverse regioni e nasce “dalla consapevolezza – spiega d’Angela – che misurare la performance di un servizio sanitario non può prescindere dal tener conto di quelle che sono le priorità di tutti gli stakeholder del sistema stesso chiamati a votare indicatori di performance e a pesarli, definendo così un indice sintetico per ogni regione”. “Abbiamo voluto, inoltre, misurare la qualità di vita percepita dal cittadino, scoprendo che non sempre dove c’è una miglior performance del servizio sanitario pubblico, c’è una miglior qualità della vita percepita. Ci sono regioni del Sud dove quest’ultima risulta essere migliore rispetto a regioni più performanti. Evidentemente, quindi, la qualità della vita dipende anche da altri fattori. Nella realizzazione dello studio, poi – evidenzia – ci siamo chiesti anche quali possano essere le prospettive di sostenibilità del sistema: in futuro” con l’aumentata aspettativa di vita e la crescente percentuale di anziani in un panorama di inverno demografico “ci troveremo ad avere a che fare con una popolazione completamente differente, di malati cronici. Siamo anche consapevoli che i finanziamenti non andranno sempre a crescere”.  

Per cercare di misurare lo stato dell’arte del Servizio sanitario pubblico in ottica di sostenibilità futura “abbiamo scelto degli indicatori relativi a fattori fondamentali e strategici – conclude d’Angela – come la prevenzione e l’integrazione socio sanitaria. Sono nove le regioni – soprattutto al Nord e al Centro – che, ad oggi, stanno già lavorando in tal senso e hanno livelli ottimali di questi indicatori”. 

salute

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Fonte Esterna

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