Home Guide Fake news, il 76% degli italiani ritiene difficile riconoscerle

Fake news, il 76% degli italiani ritiene difficile riconoscerle

Si torna a parlare di fake news e di disinformazione. Si torna a parlare, in particolar modo, di capacità di comprensione da parte degli utenti, una tematica quanto mai attuale visto il periodo di lotta comunicativa che stiamo vivendo, tra pandemia Covid 19 e guerra tra Russia e Ucraina.

Quello che emerge, però, è allarmante: il 76,5% degli italiani ritiene le notizie false sempre più difficili e sofisticate da individuare. Lo dice l’ultimo rapporto del Censis dedicato all’argomento, mettendo in mostra come sia solo una piccola minoranza, più bassa del 20%, ad avere la certezza di saper riconoscere subito e senza problemi una fake news. Altri dati che meritano una riflessione sono quelli sulla modalità di informazione: 29 milioni di italiani, praticamente la metà della popolazione, si informa attraverso la messaggistica istantanea, anche se la maggior parte (36,9 milioni) continua a servirsi di media tradizionali.

Ma quali sono le fake news che stanno circolando di più nell’ultimo periodo? A fare rumore è stato il video, pubblicato su Twitter, di un famoso conduttore televisivo australiano, Paul Barry, in cui spiegava come il Ministero della Salute avesse assunto attori per far finta di essere pazienti ricoverati per il Covid, con l’obiettivo di impaurire le persone e quindi spingerle a vaccinarsi.

Altre notizie false alimentate dal web sono quelle che riguardano il gioco online, con approfondimenti che offrono metodi sicuri per vincere alle slot online dei casinò sul web. Ragionamenti puntualmente confutati dagli esperti, come il guru dell’iGaming Ron Mendelson, dal momento che il loro funzionamento si basa su procedimenti matematici assolutamente casuali.

Proprio il ruolo degli esperti è fondamentale nella battaglia alle fake news. È questa l’idea del Governo, che attraverso il Decreto Barachini, ha istituito la figura del “Garante dell’Informazione”, che avrà il compito di “assicurare la qualità delle informazioni e impedire la diffusione di fake news”. E sul tema, negli ultimi giorni, si è espresso anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ribadito il compito di certificatori da parte dei giornalisti, garanti della democrazia, dell’autenticità dell’informazione, della professionalità e della deontologia. “Sarebbe fuorviante – e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali – immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi” ha spiegato, commentando di striscio la scelta del Governo. Insomma, il dibattito pubblico e soprattutto politico sulle fake news è partito. L’obiettivo è abbassare in fretta le percentuali dell’ultimo rapporto.