Home Intrattenimento Francesca Vecchioni a Venezia svela il libro di Michela Murgia

Francesca Vecchioni a Venezia svela il libro di Michela Murgia

“Stai zitta”, il libro di Michela Murgia, è diventato un simbolo di resistenza contro la discriminazione e in difesa dei diritti delle donne. Francesca Vecchioni, la presidente di Diversity, una fondazione no profit impegnata nel contrasto alla discriminazione, ha deciso di sfoggiare il libro sul red carpet del festival del cinema di Venezia come forma di protesta e per portare l’attenzione sul potere delle parole.

Il libro affronta il tema del linguaggio come strumento di oppressione e discriminazione, sottolineando l’importanza di un linguaggio inclusivo che rispetti e consideri tutte le persone. Spesso, le donne vengono silenziate e zittite per osare andare contro le convenzioni sociali o per contraddire uomini che si sentono minacciati dal potere delle donne.

Francesca Vecchioni ha voluto portare il libro sotto i riflettori di Venezia proprio in un momento in cui molte donne sono state zittite con la forza, alcune anche in modo permanente. La scelta di indossare il libro sul red carpet è un modo per rivendicare il diritto delle donne alla parola e alla libera espressione, così come ha spiegato Vecchioni sui social.

Il linguaggio, come sottolinea Michela Murgia, è una delle armi più sovversive che le donne possono utilizzare nel mondo, ma ancora oggi viene considerato una minaccia per l’ordine stabilito.

La fondazione Diversity, inoltre, si impegna nella promozione dell’inclusione nel settore del cinema, in particolare nel doppiaggio. Recentemente ha lanciato un bando, in collaborazione con Voice Art Dubbing, per sostenere aspiranti professionisti appartenenti a gruppi sottorappresentati nel mondo del doppiaggio. L’obiettivo è dare voce a coloro che sono stati spesso esclusi da opportunità formative e lavorative nel settore.

La scelta di Francesca Vecchioni di indossare il libro sul red carpet e la battaglia della fondazione Diversity nel mondo del cinema evidenziano la necessità di un cambiamento culturale che valorizzi e includa tutte le persone, superando i pregiudizi e le discriminazioni presenti nella società. Le parole, come afferma Vecchioni, sono la prima arma e la prima salvezza per un futuro migliore.

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