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Giudice Gherardo Colombo: Il carcere minorile è inutile.

Riforma Caivano: l’importanza dell’educazione secondo Gherardo Colombo

Gherardo Colombo, ex giudice di Mani Pulite ed attuale presidente della Garzanti Libri, ha espresso le sue opinioni sul decreto Caivano in un’intervista con il Corriere della Sera. Secondo Colombo, ciò di cui abbiamo bisogno è un incremento dell’educazione piuttosto che una maggiore repressione.

Colombo sostiene che l’educazione dovrebbe essere una combinazione di insegnamento scolastico, familiare, televisivo e attraverso i social media. Riconosce che è impossibile controllare totalmente ciò che accade sui social media, ma ritiene che sia necessario educare i giovani a comprendere ciò che trovano online e ad evitare ciò che potrebbe danneggiarne la formazione. Una soluzione potrebbe essere quella di avere una presenza costante di supervisor nel territorio, piuttosto che effettuare blitz come a Caivano.

Colombo è critico nei confronti del carcere per i minori, affermando che non serve a nulla. Secondo lui, il 70% degli ex detenuti torna a delinquere una volta uscito dal carcere. In alcune zone, soprattutto per la criminalità non sporadica, il carcere diventa addirittura un “titolo di merito” nella carriera criminale, senza neanche la necessità di arrivare alla criminalità organizzata.

Infine, Colombo nota che il Dl prevede fondi a sostegno della scuola, cosa che lui considera una buona notizia. L’investimento nella formazione dei giovani potrebbe avere un impatto significativo sulla riduzione della criminalità, fornendo loro opportunità di crescita e sviluppo.

L’opinione di Colombo è in linea con quella di molti esperti nell’ambito della giustizia e dell’educazione, che sottolineano l’importanza di un approccio più orientato all’educazione piuttosto che alla repressione. Investire nella formazione e nel sostegno ai giovani è fondamentale per creare una società più giusta e sicura.

In conclusione, il punto di vista di Gherardo Colombo sulla riforma Caivano mette in evidenza l’importanza dell’educazione come strumento chiave nella lotta alla criminalità. Invece di focalizzarsi sulla repressione e sul carcere, Colombo sottolinea l’importanza di educare i giovani a comprenderne le conseguenze e ad evitare percorsi criminali. L’investimento nella scuola può essere un passo importante verso una società più sicura e giusta.

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