La regista polacca Agnieszka Holland ha ricevuto il prestigioso Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia per il suo film “Green Border”. Il film affronta il tema delle migrazioni e racconta ciò che succede al confine tra Polonia e Bielorussia, dove i migranti siriani e africani vengono respinti ai confini, con gravi violazioni dei loro diritti umani.
Holland ha ringraziato il produttore, la coregista, la troupe e le istituzioni europee che hanno contribuito a realizzare il film nonostante tutte le difficoltà. Ha sottolineato che girare questa pellicola è stato un vero e proprio combattimento, ma che sentiva il dovere di farlo.
La regista ha poi parlato della crisi dei rifugiati che è emersa nel 2014, sottolineando come nel corso degli anni ben 60.000 persone abbiano perso la vita nella disperata ricerca di un futuro migliore in Europa. Ha evidenziato come la situazione descritta nel suo film sia purtroppo ancora attuale, con persone costrette a nascondersi nelle foreste e private di dignità, diritti e sicurezza. Alcuni di loro perderanno la vita, mentre altri troveranno un rifugio in Europa. Holland ha affrontato senza mezzi termini il fatto che molte persone in Europa non vogliono accogliere i migranti, condannandoli a una vita precaria e rischiosa.
Tuttavia, la regista ha voluto sottolineare che ci sono anche persone in Europa, incluso il suo paese natale, la Polonia, che lottano per l’umanità e si adoperano per aiutare i migranti. Ha voluto dedicare il premio agli attivisti, alle persone locali e a tutti coloro che stanno offrendo il loro aiuto, dalla Polonia alla Bielorussia.
Il messaggio di Agnieszka Holland è chiaro: è necessario mostrare solidarietà e compassionevolezza verso coloro che sono costretti a fuggire dalle proprie terre in cerca di sicurezza e opportunità. Il suo film “Green Border” è solo un esempio di come il cinema possa essere utilizzato per sensibilizzare e spingere a riflettere sulle questioni più urgenti della nostra società.
Questo riconoscimento alla Mostra del cinema di Venezia ha dato ulteriore visibilità al lavoro della regista polacca e ha portato l’attenzione su un tema che continua ad essere critico e attuale. La storia dei migranti deve continuare a essere raccontata e affrontata, perchè solo così si potranno trovare soluzioni che rispettino i diritti umani e contribuiscano a costruire una società più inclusiva.
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