Home Intrattenimento Naomi Campbell: Razzismo, Droga e Fama di Donna “Difficile”

Naomi Campbell: Razzismo, Droga e Fama di Donna “Difficile”

Spesso succede con i personaggi famosi: pensiamo di conoscerli davvero, ne parliamo come se fossero nostri amici, siamo convinti di sapere cosa vogliono, come agiscono, se sono simpatici o insopportabili. Questo è il risultato inevitabile dell’esposizione alla lente d’ingrandimento della notorietà. Il gossip, le chiacchiere, i rumors, i riflettori sempre accesi e gli aneddoti che si diffondono di bocca in bocca fino a costruire una percezione di loro, forse realistica, forse invece un po’ distorta.

Noi siamo qui, dall’altra parte, a decidere in base all’idea che ci siamo fatti chi ci piace e chi no. E, a farci caso, spesso i personaggi che, vai a sapere perché, proprio non ci piacciono a prescindere (quelli di cui magari riconosciamo anche la bravura, ma che troviamo proprio insopportabili) sono donne. Federica Pellegrini, Meghan Markle, Naomi Campbell. Sono solo alcuni esempi di donne famose che hanno la fama di avere un “caratteraccio”, qualsiasi cosa questo significhi.

Ed è proprio di questo che la Venere Nera Naomi ha voluto parlare nel nuovo documentario di Apple TV+, The Super Models, dove compare insieme alle colleghe top model dei tempi d’oro Linda Evangelista, Christy Turlington e Cindy Crawford. Una serie in quattro parti che racconta le straordinarie carriere di queste icone della moda, che hanno avuto modo di confessare come era quell’ambiente e quali erano le loro difficoltà. Dal razzismo (“Ho iniziato a capire culturalmente che avrei dovuto lavorare davvero duramente per sentirmi accettata”, ha detto Naomi) alla dipendenza dalle droghe, che – racconta Naomi – hanno provato a essere un palliativo per il dolore provato per la morte di Gianni Versace. E poi, appunto, la fama di essere una donna “difficile”.

“Non è stato facile essere una donna nera schietta e molte volte sono stata penalizzata per questo”, ha confessato la leggenda della moda, spiegando alle telecamere come sia nata la sua nomea di donna “difficile” e quanto questo le sia pesato psicologicamente.

Naomi ha raccontato alle telecamere che quando lasciò l’agenzia di modelle Ford per Elite, il fondatore John Casablancas la portò a un incontro d’affari con un grosso brand della cosmesi che era interessato a offrirle un contratto. “Quando mi dissero quanto volevano pagarmi, rifiutai davanti a tutti”, racconta Naomi. “Era la cifra che mi danno a Tokyo in un giorno, perché avrei dovuto accettarla per un contratto di un anno?”. Inoltre, dice Naomi nella docu-serie, sapeva quanto venivano pagati i suoi colleghi e non era disposta a prendere un centesimo di meno. D’altronde, perché avrebbe dovuto?

Quel rifiuto, però, le costò caro. “John si sentì molto imbarazzato e decise che ero una ‘difficile’. Poi disse che lo avrebbe raccontato alla stampa e che mi avrebbe licenziato”. “Il segno di quella parola e delle sue dichiarazioni alla stampa hanno incasinato il mio lavoro per anni”, ammette Naomi. “Sentivo dire che ero pazza, che ero un incubo, che ero difficile. La verità è che dicevano che ero difficile solo perché avevo aperto la bocca, punto”.

John Casablancas, morto nel 2013 all’età di settant’anni, non ha ovviamente potuto dare la sua versione dei fatti, ma in appoggio a Naomi, nel documentario, arrivano voci autorevoli, come quella del leggendario designer ed ex direttore creativo di Christian Dior John Galliano, che in The Super Models spiega che se anche Naomi Campbell sa essere un tipo esigente, alla fine ha sempre, totalmente, ragione: “Voglio dire, se a Naomi non fosse piaciuto un vestito non me l’avrebbe mai data vinta”, racconta Galliano. “E se questo significava che dovevo rifarne un altro in ventiquattro ore, dovevo farlo”.

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