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Paola Cortellesi coinvolta in bufale: la truffa delle false sponsorizzazioni

Paola Cortellesi, volto noto del cinema italiano, è diventata l’ennesima vittima di bufale che circolano su Facebook. La truffa, orchestrata attraverso articoli falsi e post sponsorizzati, coinvolge personaggi del mondo dello spettacolo e del cinema, con l’obiettivo di diffondere informazioni false su presunte piattaforme di investimenti.

L’aumento delle inserzioni ingannevoli

Nelle ultime ore, su Meta, la piattaforma di Facebook, si è registrato un aumento significativo di inserzioni ingannevoli riguardanti la regista e attrice Paola Cortellesi. Questo fenomeno è parte di una truffa ben nota che sfrutta la popolarità di personaggi pubblici per diffondere informazioni false e indurre le persone a cliccare su link fraudolenti.

La trama delle bufale

Le fake news riguardano presunti articoli scandalistici che riportano dichiarazioni inventate di Paola Cortellesi, legate a interviste televisive mai effettivamente rilasciate. L’obiettivo è attirare l’attenzione del pubblico con titoli sensazionalistici, spingendoli a cliccare su link contraffatti che portano a veri e propri siti di notizie, rendendo la truffa ancora più difficile da individuare.

Il modus operandi della truffa

La truffa si basa su post sponsorizzati che, una volta terminato il periodo di sponsorizzazione, indirizzano gli utenti verso le vere homepage di testate giornalistiche rinomate, creando ulteriore confusione sulla fonte delle informazioni. Questo approccio mira a sfruttare la credibilità delle testate giornalistiche per ingannare il pubblico.

Il profilo hackerato del presunto instigatore

La truffa sembra partire da profili Facebook hackerati, e in questo caso, coinvolge il presunto padre spirituale del Kenya, Pius Muiru. Il suo profilo, seguito da oltre 120mila persone, sembra essere stato compromesso per diffondere falsità su Paola Cortellesi. Questa tattica, seppur notificata da diversi utenti, evidenzia ancora una volta le falle nei controlli di Facebook.

L’appello e la necessità di maggiore controllo

L’aumento delle sponsorizzazioni fasulle e il coinvolgimento di profili hackerati sollevano la necessità di una maggiore vigilanza da parte di Facebook. L’azienda dovrebbe intensificare gli sforzi per prevenire la diffusione di contenuti fraudolenti, proteggendo gli utenti da truffe potenzialmente dannose.

La truffa che coinvolge Paola Cortellesi è solo l’ultimo esempio di come personaggi pubblici possano essere strumentalizzati per scopi fraudolenti su piattaforme social, evidenziando l’importanza di essere cauti e consapevoli mentre si naviga online.