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Penalizzazioni busta paga taglio cuneo fiscale: lavoratori a rischio

La Manovra 2024: prorogato il taglio del cuneo fiscale, ma con conseguenze diverse per i lavoratori

La Manovra 2024 ha confermato il taglio del cuneo fiscale per il prossimo anno, ma i benefici saranno riservati solo ad alcuni lavoratori. Vediamo chi ne sarà penalizzato.

Disparità di trattamento per i lavoratori con redditi più alti

A partire da gennaio 2024, i lavoratori dipendenti vedranno un aumento della loro busta paga, compreso tra 44 e 99 euro circa. Questo incremento è dovuto all’aumento del taglio del cuneo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio per il prossimo anno. In particolare, si prevede una riduzione del 7% per i redditi fino a 25 mila euro lordi al mese (1.923 euro al mese lordi) e del 6% per i redditi fino a 35 mila euro lordi al mese (2.692 euro al mese lordi).

Il paradosso del taglio del cuneo fiscale per i redditi sopra i 35 mila euro

Tuttavia, la riduzione delle tasse avrà un impatto positivo solo su alcuni lavoratori. Infatti, coloro che guadagnano anche solo un euro in più rispetto ai 35 mila euro lordi annui non avranno diritto al taglio del cuneo fiscale. Questo significa che non avranno un aumento della busta paga compreso tra 450 e 600 euro netti all’anno, a differenza di chi rientra nei limiti previsti.

Possibili effetti distorsivi e proposte alternative

Questa mancanza di progressività nel taglio del cuneo fiscale ha sollevato polemiche e preoccupazioni. Alcuni temono che possa portare a accordi contrattuali volti a eludere i limiti o a ostacolare l’aumento dello stipendio per non superare la soglia dei 35 mila euro. Livia Cavallari, Presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, ha suggerito che l’aumento del salario lordo potrebbe compensare la perdita del beneficio. Inoltre, ha ipotizzato un aumento di 2 mila euro lordi dello stipendio per coloro che superano i 35 mila euro, al fine di riparare alla disparità di trattamento.

È importante sottolineare che lo sgravio fiscale viene calcolato mensilmente e potrebbe variare a seconda dei giorni effettivamente lavorati. Pertanto, è possibile che si riceva il beneficio per un mese, ma non per il successivo, a causa dei limiti previsti dalla normativa. In generale, chi rientra nei limiti previsti potrà ottenere un massimo di 100 euro di aumento della busta paga.