Home Pressing alto, esterni aggressivi: Spalletti elimina Mancini attraverso il dialogo

Pressing alto, esterni aggressivi: Spalletti elimina Mancini attraverso il dialogo

La Nazionale italiana di calcio sta vivendo un periodo di cambiamenti significativi sotto la guida del nuovo allenatore Luciano Spalletti. Dalla ristrutturazione della difesa a quattro al nuovo sistema di gioco 4-3-3, fino agli allenamenti intensi e focalizzati sul pressing, Spalletti sta cercando di dare una svolta tattica alla squadra.

In particolare, il sistema di gioco proposto da Spalletti appare più simmetrico rispetto a quello del suo predecessore, Roberto Mancini. Durante le sessioni di allenamento a Coverciano, si è potuto osservare un cambio di approccio tattico in fase difensiva, con un pressing alto e aggressivo sugli avversari per cercare di riconquistare subito il possesso palla. In fase offensiva, si prevede che il 4-3-3 diventi più simmetrico, con entrambi gli esterni che avanzano contemporaneamente. Una delle opzioni offensive potrebbe essere l’incursione della mezzala alla Zielinski, che creerebbe un modulo 4-2-3-1.

Per quanto riguarda i convocati, Spalletti ha scelto di non apportare grandi novità nelle prime convocazioni, anche perché l’obiettivo immediato sono i sei punti in palio nelle partite di qualificazione. Tuttavia, è interessante notare il recupero di alcuni giocatori che erano stati esclusi da Mancini, come Locatelli, Zaccagni e Gianluca Mancini. Inoltre, Spalletti ha dato spazio a giocatori come Romagnoli e Casale, che erano stati trascurati da Mancini nonostante la loro affinità di gioco. Al contrario, non sono stati convocati i veterani Bonucci, Verratti e Jorginho, che al momento giocano poco o niente nei loro club.

Da segnalare anche l’attenzione di Spalletti ai giovani talenti italiani, con l’intenzione di includere giocatori come Fagioli, Udogie, Ricci, Casadei, Miretti, Kayode e Kean nella lista delle convocazioni di ottobre. L’obiettivo è quello di costruire una squadra competitiva per il futuro, puntando sugli elementi di talento emergenti.

Oltre alla strategia di gioco, Spalletti ha messo una grande enfasi sul dialogo con i giocatori. A differenza di Mancini, che aveva richiesto l’intervento di uno psicologo per migliorare la comunicazione con la squadra, Spalletti preferisce comunicare direttamente con i giocatori, senza intermediari. Questo approccio vuole favorire una maggior intimità e vicinanza tra allenatore e giocatori, creando un ambiente di lavoro più informale.

Il cambiamento più evidente nella gestione della squadra riguarda gli allenamenti. Mentre Mancini preferiva una gestione collegiale del lavoro sul campo, con il coinvolgimento dei suoi assistenti, Spalletti ha scelto di dirigere personalmente le sessioni di allenamento, utilizzando anche il famoso “quadrilatero” disegnato sul campo per il lavoro sul possesso palla. Spalletti coordina le sedute a gran voce, con il fischietto e le pagine di appunti in mano, fornendo istruzioni precise agli giocatori. Inoltre, utilizza video per analizzare gli avversari e studiare le loro tattiche.

In conclusione, con il cambio di allenatore, la Nazionale italiana di calcio sta vivendo un periodo di trasformazione. Spalletti sta introducendo nuove idee tattiche, promuovendo il recupero di giocatori dimenticati e concentrando gli allenamenti sul lavoro individuale e di squadra. Il dialogo diretto con i giocatori e l’attenzione ai giovani talenti evidenziano l’obiettivo di costruire una squadra competitiva per il futuro. Ora tocca alla squadra dimostrare sul campo se questi cambiamenti porteranno i risultati sperati.

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