Home Intrattenimento Riflettori puntati sull’edizione 37 di Mix Milano, il festival LGBTQ+di scena a Milano dal 28 settembre al primo ottobre

Riflettori puntati sull’edizione 37 di Mix Milano, il festival LGBTQ+di scena a Milano dal 28 settembre al primo ottobre

46 titoli di cui 32 in anteprima italiana e un nutrito menu, ricchissimo di incontri, spettacoli, musica ed eventi. Torna dal 28 settembre al Piccolo Teatro Strehler e al Piccolo Teatro Studio Melato il MiX Festival Internazionale, la rassegna di cultura queer e di cinema a tema LGBTQ+ che, giunto alla sua trentasettesima edizione, fino al primo ottobre terrà banco a Milano. Un’edizione che, per contenuti e approccio, si preannuncia assolutamente trasversale: il claim della manifestazione è infatti #stayopen e dice già molto sullo spirito della kermesse. “Da 37 anni il MiX porta al suo pubblico la migliore cinematografia LGBTQ+ nazionale e internazionale”, spiega la nuova direzione artistica composta da Paolo Armelli, Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo. Che aggiunge: “Quest’anno, oltre alla nostra vetrina mondiale di film queer contemporanei, proseguendo il percorso tracciato prima di noi, porteremo il pubblico anche al di là dello schermo cinematografico, con un programma di iniziative che si apre a ogni tipo di differenza, conoscenza e contaminazione, creando sinergie e collaborazioni con altre realtà culturali.”

Così oltre agli storici tre concorsi internazionali – Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi – che porteranno in gara opere potenti e visionarie capaci di modificare le prospettive, si aggiunge in questa edizione il Concorso Queer Music Video, nato in collaborazione con il creative hub Futuro Solido, con l’obiettivo di intercettare e promuovere nuovi talenti queer e di presentare nuove modalità di raccontare le identità LGTBQ+ attraverso altri media. Queste opere saranno valutate da una giuria composta dalla costumista Sabrina Polh, la performer La B. Fujiko e l’artista Dogyorke. Aprirà il festival l’anteprima italiana di Mutt, il film rivelazione dell’ultimo Sundance e della trentasettesima Belrinale, da non perdere anche perché pluripremiato. La proiezione inaugurale sarà preceduta dalla cerimonia di apertura, condotta da Paolo Camilli, fresco di un SAG Awards per la sua partecipazione nella serie Hbo di grande successo “The White Lotus” e prossimo giudice nella terza edizione di Drag Race Italia. A chiudere il festival invece domenica 1° ottobre, alle ore 21.15, nella cornice del Piccolo Teatro Strehler, toccherà a un’altra proiezione in anteprima italiana: la spassosa commedia finlandese Four Little Adults. La proiezione sarà preceduta dalla cerimonia di chiusura con l’annuncio di tutti i film vincitori, condotta dall’attivista, influencer e presentatrice radiofonica Florencia Di Stefano-Abichain e dall’attuale vincitrice di Drag Race Italia La Diamond, la quale lancerà in questa occasione in anteprima il trailer della terza stagione del noto contest per drag queen disponibile in streaming su Paramount+ (media partner con MTV di tutto il festival) a partire dal 13 ottobre 2023.

Nella commissione adibita a giudicare i film in lizza nella sezione Lungometraggi, in tutto tredici pellicole internazionali di livello, spiccano personalità del calibro di Massimo Cantini Parrini, blasonato costumista doppiamente candidato all’Oscar, ma anche l’ottima Francesca Vecchioni, scrittrice di talento e presidente della fondazione Diversity che fa da sempre il massimo per diffondere una autentica cultura dell’inclusione in un paese come il nostro dove purtroppo la strada verso il riconoscimento dei diritti LGBTQ+ è ancora tutta in salita. Tra i titoli in anteprima italiana spiccano i due film distribuiti da Lucky Red, Silver Haze e Opponent. Il primo, diretto da Sacha Polak, si addentra nelle vite solitarie e desolanti delle donne della classe operaia britannica. Il secondo, Opponent, è opera dello svedese Milad Alami, presente al MiX, con protagonista il vincitore dell’Orso d’Argento (per il film Una separazione) Payman Maadi, qui nel ruolo di un irrequieto lottatore iraniano che cerca di tenere unita la sua famiglia mentre fa richiesta d’asilo per rimanere in Svezia.

Oltre al già citato Conann di Bertrand Mandico, rivisitazione in chiave queer dell’eroico personaggio fantasy Conan il Barbaro, passato alla 55a Quinzaine des Cinéastes del 76° Festival di Cannes, si segnalano il film di grande impatto visivo Polarized, dell’acclamata regista Shamim Sarif, sull’inevitabile attrazione che si sviluppa tra due donne mentre superano le barriere di razza, religione e classe che le hanno divise; il dramma giapponese Old Narcissus di Tsuyoshi Shôji, storia malinconica (ed erotica) di due uomini queer molto diversi, sullo sfondo di un Paese pieno di tabù culturali; e il thriller femminista Green Night diretto dalla talentuosa regista cinese Han Shuai, su due giovani donne, apparentemente molto diverse fra loro, che si avventurano nella malavita sudcoreana a Seul. Infine merita una menzione anche il suggestivo dramma storico The Chambermaid diretto da Mariana Čengel-Solčanská. Nel cartellone della sezione documentari troviamo in gara il bellissimo Queendom di Agniia Galdanova, ospite del Festival, film sull’intrepida artista queer russa Gena Marvin (e vincitore del Next:Wave Award all’ultimo CPH:DOX di Copenaghen); Mother Saigon del regista canadese Khoa Lê, un lavoro che esplora, attraverso una serie di ritratti intimi, l’amore, il desiderio e l’orgoglio della comunità queer di Saigon, oggi Ho Chi Minh City, e l’enigmatico e sovversivo Playland, debutto alla regia di Georden West che combina immagini d’archivio, clip audio storiche e vignette per raccontare la storia del più antico bar gay di Boston. Da segnalare infine il pluripremiato Seven Winters in Teheran della tedesca Steffi Niederzoll, ospite al Mix, che racconta la storia di una giovane donna iraniana giustiziata per aver ucciso il suo stupratore e che sarà presto in sala con I Wonder.